(A. Serafini) D’ora in poi, comunque vada, sarà un successo. A sei giornate dal termine del campionato, Rudi Garcia centra l’obbiettivo minimo prefissato all’inizio della stagione, festeggiando la sicurezza matematica del terzo posto che porta in Champions League. Il percorso romanista guidato dal tecnico francese continua inoltre a registrare numeri impressionanti con 76 punti guadagnati sul campo (uno in più rispetto a quelli realizzati da Capello nell’anno del terzo scudetto giallorosso) e una proiezione futura che potrebbe superare abbondantemente il record di punti (82) della storia romanista siglato da Spalletti nel 2007/2008.
L’abitudine alla vittoria, comunque, aumenta l’ambizione, la stessa che Garcia mostra al termine della gara, anche quando gli vengono già tributati tutti i meriti per aver raggiunto un traguardo importante. «Una squadra che fa la storia è una squadra che vince titoli – ha specificato il francese – quindi il bilancio finale lo faremo sotlanto al termine della stagione. Avremo modo di capire quanto distacco ci sarà con le altre».
D’altronde, aspettando la sfida di stasera tra Juventus e Livorno, se il distacco dai bianconeri continua a diminuire, cresce in senso opposto il sogno e la speranza di poter riaprire la lotta per lo scudetto. «Il primo posto è ancora in vista, non è finita, ma il destino non è nelle nostre mani. Lo è per il secondo posto, specie dopo stasera. Ma il mio primo obiettivo, l’ho già detto, era ridare il sorriso ai giocatori e ai tifosi. Per questo abbiamo vinto quella che è la più grande sfida che mi ero preposto. Ora sta agli altri giocare, la pressione sta su di loro. Abbiamo fatto benissimo il nostro. Certo in questo momento possiamo dire che la Roma e Juventus hanno fatto grandissime cose».
L’analisi della partita dimostra che per Garcia ogni dettaglio è fondamentale, così come l’attenzione che la squadra non deve mai perdere neanche a risultato già ottenuto. «Mi dispiace soprattutto perché nell’episodio del rigore si è fatto male Benatia, però credo che oggi la definirei una vittoria giusta, giocando un ottimo secondo tempo con un possesso palla e una fluidità di gioco importante. Quando riusciamo a sfruttare gli spazi diventa tutto più semplice».
Sabato all’Olimpico la rincorsa proseguirà affrontando l’Atalanta, una sfida in cui il francese dovrà a fare a meno degli squalificati Destro, Florenzi e Pjanic, oltre al probabile forfait di Benatia. Un aspetto che non preoccupa però il tecnico, convinto che la forza della sua squadra sia dettata e plasmata in primis dallo spirito di gruppo che si è creato all’interno dello spogliatoio: «Riposeranno i tre squalificati, non è un problema. Abbiamo avuto spesso assenze importanti, anche dettate da tanti infortuni. Non mi smebra però che la Roma ne abbia mai risentito, questo è un aspetto fondamentale e unico». Quasi da record.