(A. Serafini) – La presentazione ufficiale in Campidoglio è il nastro di partenza. Un primo passo nel progetto di realizzazione del nuovo stadio della Roma a cui ora dovranno seguire altre numerose tappe fondamentali. Ci vorrà più di qualche giorno infatti (probabilmente un paio di settimane) per la consegna al Comune capitolino del piano tecnico di fattibilità dell’impianto, che include ovviamente anche le opere e le infrastrutture da realizzare nelle immediate vicinanze e va corredato con un piano finanziario a copertura dell’opera. Un processo che non spaventa affatto la società giallorossa, come ribadito ieri dal direttore generale del club, Mauro Baldissoni ai microfoni di Radio Rai: «L’obiettivo è cominciare gli scavi sul terreno per dicembre 2014 o gennaio 2015. La società sta lavorando da due anni, ha valutato più di cento aree, una scelta che ha scontato diverse verifiche e diversi passaggi. Quindi è un tempo acquisito che non va dimenticato».
Ottimismo che trapela anche per quel che riguarda le tempistiche per l’ultimazione del progetto: «La difficoltà della burocrazia non deve diventare un alibi per l’insuccesso. Sappiamo che ci vogliono almeno due anni, ma noi vogliamo metterci due anni. Ora il passo successivo è la presentazione ufficiale tecnica al Comune, ma anche questo si è formato attraverso una lunga consultazione con le autorità comunali. Dopo partono i tempi previsti dalla nuova Legge sugli stadi, che ci può dare una mano nel contingentamento». Tra una rassicurazione sulla questione del rinnovo di Garcia, «non andremo sul mercato a vendere il nostro allenatore, ha un altro anno di contratto quindi c’è il tempo per rinnovare», e un merito da attribuire a Sabatini, «il suo lavoro è stato eccellente», il tema stadio è stato riproposto anche nel pomeriggio di ieri durante l’assemblea dei soci a Trigoria. Dubbi e perplessità sollevati dai presenti in sala sono stati resi noti al direttore generale, accompagnato dagli ad giallorossi, Zanzi e Fenucci. Baldissoni ha confermato che il nuovo impianto verrà realizzato da una nuova società (la newco Stadio Tdv Spa partecipata da americani e Parnasi) necessaria per costruire una struttura finanziaria in grado di sostenere un’opera di queste dimensioni. «Non c’è alcuna preoccupazione in caso di ritardi sui lavori – ha aggiunto poi il dg – perché la Roma ha ancora un accordo con lo stadio Olimpico. Comunque i tempi che sono stati citati sono quelli necessari per la costruzione».
La riunione è terminata con l’approvazione dell’aumento di capitale da 100 milioni di euro, cifra già versata negli ultimi anni, attraverso vari finanziamenti della proprietà, nelle casse romaniste. L’aumento di capitale verrà realizzato mediante emissione di nuove azioni ordinarie da offrire in opzione agli azionisti entro il 30 giugno 2015. Alla fine del percorso, la società capirà se ci saranno i presupposti per cominciare il delisting, ossia l’operazione necessaria per l’uscita dalla Borsa del titolo azionario dell’As Roma.