“Di facile non c’è niente, al massimo al 90esimo quando hai vinto vedi la partita semplice”, così Antonio Conte ha risposto, nella consueta conferenza stampa in vista di Juventus-Bologna, a chi gli chiedeva se era preoccupato per il match contro i felsinei.
All’orizzonte c’è la possibilità di raggiungere nuovi record. ”Se la storia dice che la Juve non ha mai vinto 3 scudetti di fila, significherebbe essere arrivati davvero qualcosa di incredibile. Abbiamo già raggiunto i punti dello scorso anno e lo scorso anno avevamo già fatto più punti di quello prima, quindi direi che saremo comunque più che soddisfatti”.
Sul doppio impegno in campionato e in Europa League. “Per noi questo deve essere un periodo esaltante visto che siamo in corsa su due fronti e sarebbe bellissimo coronarli tutti e due. Però come dico sempre voglio ragionare partita dopo partita. Potrebbe essere una grande gioia come una grande delusione: bisogna concentrarsi. Siamo favoriti adesso per domani, solo vincendo però potremo far salire le nostre percentuali. Poi affronteremo l’Europa League con un Benfica agguerrito, che ha appena vinto la coppa di Portogallo, sta vincendo il campionato, è in corsa per l’Europa League e l’ha già giocata lo scorso anno in finale col Chelsea”.
L’attaccante bianconero Fernando Llorente ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano torinese Tuttosport in cui ha parlato a 360° della sua esperienza alla Juventus, dello sprint finale di campionato, delle prossime insidie sul cammino della squadra di Conte, della Roma che insegue, dell’Europa League e molto altro. Questi alcuni passaggi salienti dell’intervista riportati dal portale bianconero Tuttojuve.com.
CORSA SCUDETTO – “Se riesco a vedere ancora insidie fra me e il mio primo scudetto? Sì, ne vedo tre. Sono le partite che dobbiamo vincere per avere l’aritmetica certezza del titolo. Ebbene, dico solo una cosa: vinciamole subito! Perché la Roma non molla e non voglio provare l’emozione di perdere un campionato con così tanti punti di vantaggio”.
BILANCIO – ”La cosa migliore e la cosa peggiore dell’Italia calcistica? La cosa migliore per me è l’idea di essere in una squadra importante come la Juventus e che tutto stia andando alla grande. Oltretutto è un campionato meraviglioso e divertente, mi sono ambientato e so che poteva non essere facile. La più brutta… Beh, non me ne viene in mente nessuna. Magari qualcosa che non piace c’è, ma in questo momento non mi viene in mente. I difensori italiani? Ormai i difensori sono uguali in tutto il mondo! In realtà una cosa c’è: i tifosi razzisti e gli insulti negli stadi. So che i tifosi italiani non sono così, ma quella minoranza è davvero fastidiosa. Sono cose che non vanno bene nel calcio e nello sport. Se mi aspettavo una prima stagione così? Non so… Diciamo che mi sento un privilegiato ad aver avuto una stagione così positiva.
LIVELLO SERIE A – “Chi dice così è perché non ha mai giocato neppure un minuto nel campionato italiano. Non è così per niente: anzi più essere considerato uno dei più difficili e dei più belli. Può parlare solo chi ci gioca, gli altri dicano quello che vogliono. E’ un campionato difficile, complicato e in cui si gioca del calcio ad alto livello. Basti pensare che anche noi, che siamo indubbiamente una grande squadra, soffriamo ogni domenica, perché gli avversari non sono mai facili come possono esserlo altrove. La Serie A è all’altezza della Liga e il fatto che la Juventus sia così forte e abbia un vantaggio così ampio non deve ingannare sulla validità del torneo”.
NAZIONALE – ”Se spero ancora nella Nazionale? Non è facile entrare in questa Nazionale spagnola. E’ un momento storico particolare… Certo che spero nel Mondiale, ma vi confesso che in questo momento penso solo ed esclusivamente a vincere il campionato e l’Europa League. Io e Tevez fuori dalle Nazionali? Beh, meglio per la Juve, no?. (ride)”.
MOMENTO PIU’ DIFFICILE – Qual è stato il momento più difficile della stagione per la Juventus? Forse proprio l’inizio dell’annata… La tournée negli Stati Uniti, quando non eravamo ancora in perfetta forma, non avevamo ancora trovato i meccanismi e sembrava che non funzionasse nulla. In quel momento sentivamo delle critiche e forse avevamo qualche dubbio anche noi. Quello è stato l’unico momento critico”
EUROPA LEAGUE – “Tengo molto all’Europa League perchè l’ho già sfiorato con l’Athletic Bilbao? Eh sì, ho perso una finale e mi brucia ancora. Ci terrei a vincerla per cancellare quel ricordo. E’ una competizione difficile, più lunga della Champions e secondo me per nulla facile. Non capisco perché in Italia sia snobbata. Certo, non è la Champions, ma è pur sempre il secondo titolo europeo. In Spagna viene considerata di più e secondo me con ragione. Se la Juventus può vincerla? E’ una domanda difficile, certo abbiamo questa incredibile opportunità di avere la finale a Torino, per cui saremmo dei pazzi a non cercare di sfruttarla. Poi vedremo… Si decide tutto in una partita: non bisogna sbagliare quella. Come sarà la partita con il Benfica? Molto dura. E’ una grande squadra, con grandi giocatori, una grande tradizione e un grande stadio: ci metteranno in difficoltà di sicuro. Dovremo essere furbi e concentrati”.
SOLA CONTRO TUTTI – “Conte dice che la Juve è sola contro tutte? Veniamo da due scudetti vinti e vogliamo vincere il terzo… Questo fa sì che tutti aspirino a batterci, perché battere la Juve è un risultato eccellente per chiunque. E’ ovvio che questo renda tutto più difficile dal punto di vista sportivo”.
GIOVINCO – “Come è stato giocare con Giovinco a Udine? Mi sono trovato bene. Giovinco ha grandissima tecnica: è un piacere giocare con lui. Ha caratteristiche fisiche e tecniche che altri non possono fare. E’ il più “spagnolo” degli attaccanti della Juventus? Non saprei… Sinceramente non saprei. E’ vero che da noi i piccoletti sono più considerati, ma non so rispondere”.
TEVEZ – “Tevez è pronto per il gran finale di stagione? Carlitos è sempre pronto. E’ vero che in questo finale di stagione sentiamo la fatica delle tante partite, ma stiamo lavorando molto bene, proprio per essere brillanti nelle ultime fondamentali partite. E Carlitos quando si tratta di lavorare non si tira mai indietro”.
SPOGLIATOIO – Cosa ci diciamo nello spogliatoio in queste settimane? Qual è il clima? Finora manteniamo molta calma. Sappiamo che il traguardo è vicino, ma anche che senza la giusta concentrazione rischiamo di rovinare tutto. La concentrazione è fondamentale, perché le energie non possono essere quelle di metà campionato, quindi bisogna usare un po’ di più la testa. Tutto deve essere perfetto”.
POGBA – “La flessione di Pogba? Credo che non si debba dare importanza alla piccola crisi di Pogba. E’ normale che si possano passare momenti di questo genere, soprattutto a vent’anni, quando si possono sentire di più le pressioni e magari si gestisce con meno esperienza la fatica. Ma non ho dubbi: diventerà uno dei migliori giocatori al mondo. Non ho davvero dubbi su questo”.
Fonte: Tuttosport