(M. Pinci) A 37 anni non è ancora ora di concedersi un sabato sera con moglie e figli in pizzeria. In attesa che un giudice decida quando tornerà Destro, o che Ljajic scelga se provare o meno a essere utile, la Roma si scopre fortemente dipendente dall’umore di Francesco Totti. Che al termine di una settimana passata più in palestra che in campo per il dolore di una contrattura alla coscia, deve decidere di essere guarito per rimettersi al centro dell’attacco di una Roma mutilata da infortuni e squalifiche. E che oggi non può proprio fare a meno di lui.
Curioso, semmai, che proprio mentre Garcia deve chiedergli di non mancare, l’Italia è pronta a rinunciarci. Con gli amici che speravano di vederlo in Brasile, Francesco scherza da tempo: «Al massimo ci vado in vacanza». Da ieri il suo nome — come quello di Luca Toni — è fuori dai fantastici 42 chiamati da Cesare Prandelli per lo stage a Coverciano. Il ct ha deciso di cedere solo al talento di Cassano per sopperire al deficit qualitativo della sua Nazionale. Una scelta forse definitiva. I bookmakers non chiudono la porta e quotano l’ipotesi Totti 7 volte e mezzo la posta. In fondo, la convocazione per un semplice test, non supportata dalla ferma convinzione di portarlo nel ritiro di Mangaratiba, sarebbe stata solo ingombrante.
Totti azzurro resta una carta d’emergenza da giocare in extremis se i prescelti di oggi non daranno garanzie. Intanto Francesco si accontenterà di guidare stasera quel che resta della Roma. Contro l’Atalanta all’Olimpico lo spogliatoio romanista somiglierà alle strade della capitale a Ferragosto, causa gli stop forzati a Pjanic e Florenzi, Destro e Benatia (stagione finita). Spazio dall’inizio a 5 dei 7 giocatori meno impiegati: Toloi e Romagnoli in difesa, Taddei e Nainggolan a centrocampo, Bastos in attacco. Per motivi differenti, fino al 9 febbraio soltanto i due centrocampisti avevano visto il campo, e per l’equivalente di 3 gare intere. Bastos e Toloi hanno giocato soltanto 350 minuti, Taddei e Romagnoli sono risorse (ri) scoperte da poco. Nainggolan, l’unico titolare aggiunto, è arrivato solo a gennaio: a tutti gli effetti una Roma-B. Eppure, schiaffeggiando logica e matematica Garcia continua a credere alla rincorsa alla Juve: «Possono cambiare ancora tante cose, puntiamo in alto». A guardare in basso, si rischiano le vertigini.