(F.Balzani) – Un martedì nero, anzi nerissimo per la Roma. Mentre sulla capitale splendeva un sole estivo, infatti, su Trigoria si è scatenato un’autentica bufera. «Destro sarà squalificato per 4 turni, manca solo l’ufficialità”, sospiravano increduli i dirigenti sin dalle prime ore del mattino. La decisione in realtà era stata già presa dal giudice sportivo Tosel nella notte ed è stata annunciata poco prima di pranzo tramite un comunicato in cui si cita anche la presenza di due e-mail in cui l’arbitro Massa ammetteva di aver sanzionato col fallo la spinta di Destro ad Astori, ma di «non aver visto la successiva manata del giocatore giallorosso a quello del Cagliari».
L’ammissione ha permesso a Tosel di avvalersi della prova tv: «Si ritiene che il gesto compiuto da Destro integri gli estremi della condotta violenta non vista dall’arbitro, e che lo stesso giocatore sia da sanzionare con 3 giornate di squalifica (che si aggiungono a quella per il giallo preso sotto diffida, ndr)». Durissima la reazione della Roma che ha messo da parte il “low profile”. «Siamo sconcertati e anche piuttosto preoccupati della deriva che sta prendendo la giustizia sportiva – ha detto Baldissoni– Avevamo già avuto modo di commentare un episodio simile che riguardava De Rossi, ma ora il tema è più grave. L’episodio è stato addirittura sanzionato dall’arbitro. Per qualcuno in maniera sbagliata, ma siamo fuori dai presupposti per la prova tv. Non si può tornare su una decisione dell’arbitro perché si ritiene che abbia visto male. Così si apre il fronte per l’introduzione della moviola e non mi sembra che sia ammessa. Inizia a darci fastidio la sensazione di essere dietro la lavagna da soli quando veniamo puniti per situazioni che potrebbero riguardare mille episodi di altre squadre. Abbiamo presentato un reclamo d’urgenza, andremo fino in fondo».
Il dg se l’è presa anche con le tv: «La Procura Federale spesso si attiva a seguito del clamore mediatico di un episodio. Chi stabilisce quale episodio merita un replay o un dibattito televisivo? È un sistema pericoloso ed è inaccettabile che alimenta sospetti sui conflitti di interesse ». Parole applaudite dai tifosi giallorossi che si sono ribellati su radio e social network minacciando disdette alle pay tv e proponendo nuove manifestazioni di protesta. Il ricorso, presentato ieri alla Corte Federale, contrariamente a quanto avvenuto in passato, però stavolta potrebbe essere accolto anche per non creare un pericoloso precedente. La squalifica del capocannoniere giallorosso in piena corsa per il Mondiale, non è stata l’unica notizia negativa. Poco prima del comunicato del giudice sportivo, infatti, era arrivato quello sulle condizioni di Benatia: «Gli esami strumentali hanno evidenziato la presenza di una lesione di grado uno/due del retto femorale sinistro. Probabile un mese di stop». Benatia così come Destro (ricorso permettendo) salterà Atalanta, Fiorentina, Milan e Catania per provare a tornare con la Juve alla penultima.