Cassano ha l’aria di chi ci crede, Rossi quella di chi ci spera: Prandelli medita sui due talenti in bilico dell’attacco della Nazionale, reparto troppo appeso alle lune di Balotelli. Il cui potenziale partner al Mondiale, a due mesi dal debutto con l’Inghilterra, rimane un mistero poco glorioso, con Destro in castigo per il codice etico. Visitato dal professor Castellacci, lo scalognato Pepito farà di tutto per non perdere il terzo appuntamento consecutivo, dopo Sudafrica 2010 e Euro 2012.
Dipenderà dalle garanzie sulla guarigione del ginocchio martoriato, cioè dal rapido e concreto impiego di Rossi nella Fiorentina: soltanto la sua presenza non nominale in finale di Coppa Italia col Napoli, il 3 maggio, gli permetterebbe di scavalcare il rivale Insigne, oggi in vantaggio (a El Shaarawy serve una scalata coppiana). Altrimenti l’incognita fisica peserà sul viaggio in Brasile.
Cassano, invece, è assai favorito su Osvaldo, al quale non ha giovato il ritorno in Italia. Urge fantasia e il creativo del Parma sta convincendo il ct: nonostante la sosta per l’infortunio alla caviglia, ha mantenuto il peso forma. Secondo i parametri atletici, non stava così bene da 10 anni, a Euro 2004. Ulteriore dato prezioso, agli occhi di Prandelli: con 2,7 passaggi smarcanti a partita, è il leader in serie A e il sesto nell’Europa che conta, dietro Silva, Valbuena, Özil, Kruse e Reus.
Ma si profilano altri 7 ballottaggi e i milanisti sono in malcelata polemica con Seedorf: Abate e Pazzini sono diventati riserve, Poli il tuttofare-tappabuchi, De Sciglio ha il divieto di giocare a sinistra e Montolivo ha assaggiato la panchina, malgrado figuri tra i 14 già certi per Rio: Buffon, Sirigu, Barzagli, Bonucci, Chiellini, Paletta, Pirlo, De Rossi, Montolivo, Marchisio, Candreva, Thiago Motta, Balotelli e Cerci. Per il ruolo di terzo portiere Scuffet precede Mirante e Perin. Per i due posti di terzino destro l’ordine attuale è: Romulo (nuovo oriundo), Abate, Maggio. A sinistra De Sciglio sta bruciando Criscito. In mediana Parolo resiste all’assalto di Verratti, Poli e Florenzi e al ritorno di Diamanti e Giaccherini, penalizzati dal trasloco in Cina e in Inghilterra. In attacco Gilardino è più affidabile del solito Osvaldo, Destro e Immobile si contendono allo sprint l’ultima maglia.
Di sicuro, tra criosaune, sensori e tute refrigeranti, corse col cardiofrequenzimetro e misurazioni dello stato di forma, i 42 candidati, che si stanno avvicendando a Coverciano, non hanno tempo di guardarsi in cagnesco, anche se i test medico-atletici condizioneranno la scelta dei 23 eletti. Seguirà l’appendice per chi gioca all’estero, per il reprobo Destro e per l’infortunato Maggio. Che è anche il mese del destino: il 13 scatterà la prima mannaia, la prelista dei 30.
Fonte: repubblica.it