Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.
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E’ che non vede la porta. Non c’ha feeling con il gol. Tre tiri in porta, altrettante le reti. 17 presenze in campionato, 13 le marcature per una media pari a 0.76 segnature a partita. Come se non bastasse nella trasferta in terra sarda il bomber ascolano sale in cattedra ponendo all’attenzione del pubblico gran parte del suo repertorio fatto di senso dell’anticipo, forza fisica e un soprannaturale fiuto del gol: prima marcatura da attaccante consumato con un gran destro sotto la traversa su assist di Gervinho, raddoppio propiziato in azione solitaria conclusa con un tiro chirurgico sul palo lontano e gol in spaccata a mettere il sigillo alla sua prima tripletta con la maglia della Roma (prima in assoluto in Serie A). Con i suoi ventitreanni di età abbiamo la certezza di un futuro pazzesco e la non peregrina idea che affiancato da un altro attaccante di razza, magari più maturo, la sua crescità possa diventare esponenziale così come la dote offensiva della squadra giallorossa. Totti-Batistuta-Montella.
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Contropiede micidiale. Alla prima sortita offensiva avversaria con i sardi presenti in gran numero all’interno della metà campo avversaria la Roma replica con la sua arma migliore infilando la porta difesa da Avramov con un’azione incredibile di contropiede. Sul cross dalla sinistra da parte dei padroni di casa l’intercetto della difesa giallorossa dopo una piccola mischia in aerea è perfetto quanto il primo tocco di Pjanic ed il passaggio di Nainngolan ad innescare la corsa prorompente di Destro e Gervinho lanciati verso la rete: il primo assist da parte dell’italiano in due contro uno non trova la zampata dell’ivoriano, ma l’intervento di Ekdal ad anticipare anche il suo portiere. Ne consegue l’inversione dei ruoli e il tocco sotto le gambe di Gervinho, ancora sul centrocampista svedese, per il tiro sotto la traversa a botta sicura di Destro. La fabbrica del gol.
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Si rivince a Cagliari: non accadeva dal 1995. In quell’occasione fu una doppietta di Daniel Fonseca (sul secondo gol grossa papera di Valerio Fiori) a regalare il successo alla Roma guidata allora da Carletto Mazzone. Dopo quasi due decenni (lo 0-3 dello scorso anno aveva rotto almeno statisticamente il digiuno sardo anche senza scendere sul rettangolo verde) ci vogliono tre gol di Mattia Destro ed una prova da grande squadra per portare a casa un risultato importante mettendo la dovuta pressione alla Vecchia Signora ora avanti di 5 punti, e impegnata lunedì sera nel tutt’altro che proibitivo match dello Juventus Stadium contro il Livorno. Se solo tutto fosse regolare…
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L’infortunio di Benatia. Il centrale marocchino ha accusato un problema al quadricipite femorale della coscia sinistra già all’inizio del secondo tempo ed è stato costretto ad alzare bandiera bianca qualche minuto prima del fischio finale nonostante avesse stretto i denti per non lasciare la squadra in 10. Brutta tegola in casa Roma con Garcia che rischia di perdere per il rush finale l’architrave della sua retroguardia e dovrà intanto ridisegnare l’undici titolare in vista del match di sabato sera contro l’Atalanta allo stadio Olimpico. Emergenza.
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I piedacci di De Sanctis. Il buon Morgan si fa notare in quel del Sant’Elia nei minuti conclusivi quando con un disimpegno da brividi serve il pallone sui piedi di Ibraimi che lo passa a Dessena. Bravo in un primo momento l’estremo abruzzese nel deviare la conclusione del centr0campista isolano scuola Parma, il pallone arriva però sfortunatamente dalle parti di Pinilla che è molto astuto nel conquistare un calcio di rigore per intervento scomposto di Benatia. Nulla di preoccupante visto l’agio con cui si è chiuso il match di oggi ma una considerazione da fare in vista del prossimo futuro: una squadra che fa del possesso palla un’arma micidiale dovrebbe avere un palleggiatore anche in mezzo ai pali. Grezzo.
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Massa e le sue ammonizioni. L’arbitro di Imperia mette in scena una prestazione metodica finalizzata a limitare la marcia giallorossa. Nell’ordine arrivano i gialli per Pjanic (proteste veniali), Destro (simulazione???) e Florenzi (l’unico fallo forse degno di nota ma a metà campo) guarda caso tutti diffidati e tutti squalificati per la partita di sabato sera contro l’Atalanta all’Olimpico. Il tutto diventa ancor più assurdo se si osservano le entrate fatte dagli uomini di Lopez (Daniele Conti mattatore dal 1′ al 90′) e dal trattamento riservato ai giocatori di maggiore qualità. Sicario.
A cura di Papi&Piccinini