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PALLA AL CENTRO PER RUDI I più e i meno della sfida contro il Milan

palla al centro per rudi
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Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

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Il gol capolavoro di Miralem. E’ l’uomo più in forma della rosa, e al tempo stesso più ambito dai migliori club europei, a sbloccare la partita dello stadio Olimpico contro un Milan ben messo in campo da Seedorf, ma incapace di impensierire in maniera concreta l’attenta difesa brasiliana giallorossa accompagnata da un sontuoso Daniele De Rossi nel solito ruolo di valore aggiunto. Il bosniaco bagna la sua prova con uno dei gol più belli della stagione grazie ad una serpentina imprendibile a superare in velocità ben tre giocatori ospiti (compreso un tunnel al povero Rami), prima di battere Abbiati con un piattone sul palo lungo solo toccato dall’estremo difensore ospite. Con questo stato di forma e queste potenzialità l’idea di perderlo nella prossima sessione di mercato potrebbe essere un’errore imperdonabile. Giotto. 

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Bene Toloi. Chiamato ancora a sostituire l’infortunato Benatia, il centrale brasiliano in prestito dal San Paolo, riesce con puntualità a chiudere in maniera concreta ogni sortita offensiva del Milan. A volte anche con metodi rudi e tutt’altro che caratterizzati da un bello stile il numero due giallorosso risulta uno dei migliori in campo in un gara nelle prime battute difficile, complice anche il tono basso e la poco lucidità della banda Garcia. Cresciuto notevolmente dalla sua prima apparizione contro il Torino, il difensore supera in modo deciso l’esame di maturità contro una grande (molto ridimensionata) del nostro campionato. Sorpresa.

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Il tacco di Nainggolan. Il centrocampista belga di origine indonesiana innesca Dodo’ sulla sinistra con un gesto di classe che permette di risparmiare un tempo di gioco e completare al meglio la ripartenza con il gol del definitivo 2-0. La sua forza è aggiungere alla grandissima quantità ostentata in ogni gara, colpi degni di un trequartista. Mantenere alta la lucidità nonostante i numerosi chilometri percorsi è sintomo oltre che di ottimo stato fisico anche di completezza tecnica. Il non aver subito la lunga assenza di Strootman è un grande merito da attribuirgli. Sesto uomo Nba.

Primi 15′ da ritmo blando. Deve strillare e non poco il tecnico Rudi Garcia nella prima parte del match per tenere alta la tensione dei suoi, forse appagati dalla qualificazione matematica alla prossima Champions League conquistata grazie alla bella vittoria di sette giorni fa contro la Fiorentina. Già nella seconda parte della prima frazione però, la maggior classe e il miglior palleggio della compagine giallorossa risulta indomabile alla squadra ospite. Sonnellino. 

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Tagliavento a casaccio. Una delle pochissime note stonate della gara contro i rossoneri. Cartellini gialli come quello di Nainggolan da rivedere e altri come quello meritato da Mexes per l’entrata su Totti, omesso colpevolmente. Concedere, specie all’inizio, a Balotelli di tuffarsi è una condotta da arbitro mediocre. Il fallaccio di Robinho su Toloi meriterebbe la prova televisiva. La legge Destro vale solo per Destro. 

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Basta Balotelli. Il centravanti della Nazionale (mamma mia Prandelli) abulico e inconcludente nei 70′ giocati, perpetra comportamenti scorretti a ogni angolo del campo, senza lesinare plateali “vaffa” ai compagni e stupide trattenute a gioco fermo (Castan). Ancor peggio quanto accaduto ai microfoni di Sky nel post-partita, con Marocchi e Boban che provano giustamente e costruttivamente a criticarlo e si sentono zittire con un secco “Voi non capite nulla di calcio”. Come diceva Boskov: “Testa di calciatore buona solo per portare cappello“.

A cura di Papi&Piccinini

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