(F.Bianchi) – Bel convegno, di piena attualità oggi allo stadio Olimpico di Roma: la Lega Pro di Mario Macalli ha chiamato a raccolta i vertici dello sport e del calcio sul tema degli impianti. Il n.1 del Coni è stato chiaro. Malagò ha spiegato natti che lui non è assolutamente contro lo stadio della Roma (e anche della Lazio, se vorrà farlo). Anni fa Franco Sensi diceva: “Senza di noi che ci fanno all’Olimpico? La cora delle ranocchie?”. Malagò ha spiegato:”Possiamo farci i concerti, il Sei Nazioni, il Golden Gala (peccato quest’anno non ci sarà Bolt, ndr), le partite della Nazionale di calcio, eccetera“. Insomma, il Coni correrà ai ripari, quando la Roma avrà il suo nuovo impianto (fra tre anni?). Michele Uva, che il Milan vorrebbe per pianificare il nuovo stadio, ha spiegato i vantaggi della nuova legge sull’impiantistica. “La Juve ci ha messo otto anni per avere i permessi, l’Udinese otto: ora in un anno ci dovrebbe essere il via libera per i lavori“, ha spiegato il dg di Coni Servizi, che sul fronte-impianti avrà sempre più un ruolo attivo.
Mario Macalli, poi, ha tuonato:”Meno soldi al calcio dal Coni? Lo chiede chi capisce poco”. Macalli ha piena fiducia in Malagò: i rapporti adesso sono tornati ottimi, dopo le passate frizioni. Merito anche del lavoro diplomatico del dg della Lega Pro, Francesco Ghirelli. C’è, come si sa, una manovra per togliere soldi al calcio e darli alle altre Federazioni: ma, attenzione, che Abete non è arrendevole come forse qualcuno può pensare. Il calcio muove lo sport, genera ricchezza e la Figc non sperpera risorse (basta guardare il bilancio certificato dalla Deloitte: Abete in nota spese non mette nemmeno un pranzo, cosa che altri presidenti, almeno in passato, erano soliti fare con generosità…). E Malagò è saggio, la commissione-Buonfiglio il 15 gli consegna i risultati delle sue riunioni: poi deciderà il presidente del Coni. Quando? Forse dopo l’estate. Le cose vanno fatte bene: è vero che ci sono alcune Federazioni che ci portano medaglie olimpiche (per fortuna…) ma ci sono anche Federazioni che hanno troppi tesserati. Bisognerà indagare: non è che vengono regalate le tessere e gonfiati i dati? Sarebbe una truffa. Meglio vederci chiaro.
Processo del Lunedì, colpo di Varriale: oltre 200.000 spettatori
Il nuovo studio ha portato bene al Processo del Lunedì, andato in onda su Rai Sport 1 e condotto con abilità da Enrico Varriale. Nella seconda parte la trasmissione ha registrato l’1,29 % di share con oltre 234.000 spettatori. Bene anche la prima parte che ha totalizzato oltre 137.000 spettatori con uno share dello 0.48%.
Boom Supertennis: spettatori record
Un autentico boom per il tennis: i biglietti per gli Internazionali di Roma vanno a ruba e manca ancora un mese e mezzo. Merito di Pennetta e Fognini, ma non solo. Il tennis è uno sport giovane, di tendenza. Ha storie. Personaggi. Fascino. Ma anche la tv della Federazione, Supertennis, voluta dal presidente Angelo Binaghi, sta facendo ascolti record. Era partita con una media mensile di 921 spettatori. In marzo erano 15.025! Il record è del maggio dello scorso anno,17.151. Pronto ad essere battuto. Nei primi tre mesi dell’anno la tv del tennis è cresciuta del 50 per cento. Un’idea che anche il Coni e altre Federazioni potrebbero adesso copiare. La stessa Figc ha un grosso archivio delle sue Nazionali e credo che ai telespettatori farebbe piacere rivedere, ad esempio, le gesta dei loro idoli in azzurro.
Malagò e Pigozzi in Kuwait per i Giochi di Roma 2024
E’ rientrato in Italia Giovanni Malagò, dopo la trasferta in Kuwait per la riunione delle nove commissioni dell’Acno, l’associazione dei comitati olimpici nazionali. Alla riunione hanno partecipato due soli rappresentanti italiani, il presidente del Coni appunto e il professor Fabio Pigozzi, rettore dell’Università del Foro Italico e presidente della Federazione internazionale di medicina dello sport. Un fine settimana che politicamente è servito soprattutto a lavorare sulla candidatura dei Giochi di Roma del 2024 .
Allarme, Milano rischia di perdere la finale Champions del 2016
L’Uefa decide a maggio ma Milano rischia seriamente di perdere la finale di Champions del 2016, l’anno dopo l’Expo. Il Comune milanese infatti deve fare lavori per circa 40 milioni a San Siro e non ha ancora iniziato. L’Uefa è molto rigorosa, se Milano non è pronta sceglie un’altra candidatura.