(M. Gaetani) – Presto per parlare di campionato definitivamente riaperto, così come forse era presto per definirlo già del tutto chiuso. La Roma supera agevolmente il Parma nel completamento del match della 22/a giornata e riporta il distacco in cifra singola: sono otto i punti fra bianconeri e giallorossi, distanza considerevole a sette turni dalla fine ma ancora tutta da difendere per la formazione di Conte. Prosegue il periodo no del Parma, acuito dall’emergenza e da un calendario che dopo 17 risultati utili consecutivi gli ha presentato il conto sotto forma di triplo impegno con le due squadre di testa e con la Lazio. I ducali, che non vincono in casa della Roma dal 1997 – gol decisivo di Crespo -, mancano il sorpasso all’Inter in quinta posizione e ora sentono il fiato sul collo dell’Atalanta e proprio della Lazio, in una corsa per l’Europa League che potrebbe tornare a coinvolgere anche Verona e Torino.
PARTENZA DA BRIVIDI – La sfida, sospesa due mesi fa dopo otto minuti, riprende da un fallo laterale in favore del Parma e le soluzioni dei due tecnici passano in secondo piano per il ritmo forsennato delle squadre. Biabiany per Acquah, destro contrato da una scivolata disperata di Benatia, Schelotto si fionda sul pallone e colpisce di testa, disturbato anche da un piede alto – forse troppo – di Castan: pallone sopra la traversa. Risposta Roma affidata al diagonale destro di Maicon, bravissimo Mirante, che non può nulla al 12′. Gervinho ha una prateria davanti a sé sulla sinistra, sterza verso il centro e serve Totti, lestissimo nell’aprire per Destro: l’attaccante incrocia, sfera sul palo, Gervinho può stoppare e insaccare a porta vuota. Qualche dubbio sulla posizione dell’ivoriano, forse oltre la linea della palla, forse no, questione di millimetri. Il Parma riparte a testa bassa e Acquah pareggia subito: il ghanese riceve un cross da sinistra e stoppa in area con il petto, attorno a sé ha quattro romanisti che gli permettono di girarsi e pescare l’angolo alla destra di De Sanctis. A errore difensivo segue errore difensivo, Pjanic scappa sulla destra, ne salta tre e quando alza la testa vede Totti solissimo ai 14 metri: l’interno destro del capitano giallorosso è perfetto, 2-1 al 16′ e centro numero 234 in Serie A.
GLORIA PER PJANIC E TADDEI – Se le falle difensive della formazione di Donadoni possono essere attribuite all’emergenza – Lucarelli costretto sul centro-destra con Molinaro adattato al suo fianco – e alla forza dell’attacco avversario, alcune amnesie romaniste non fanno parte del dna di questa stagione giallorossa. Torosidis sbaglia il fuorigioco su lancio di Marchionni, Schelotto stoppa e crossa, provvidenziale Benatia in anticipo su Amauri. I due guardalinee non si dimostrano in forma: prima fermano Destro in posizione regolare dopo non aver rilevato l’offside di Pjanic a inizio azione, sul fronte opposto viene segnalato un fuorigioco di Amauri addirittura su retropassaggio di De Rossi. La Roma deve ringraziare ancora Benatia al 38′: Acquah per il destro al volo di Amauri, respinge il centrale marocchino. Primo tempo che scorre via fino alla traversa di Destro, che incorna su cross di Maicon: azione nata da uno splendido cambio di fronte di Totti. I ragazzi di Garcia non vogliono rischiare nulla e in avvio di ripresa non concedono sconti. Discesa di Gervinho, difesa del Parma posizionata malissimo, i centrali indietreggiano e consentono all’ex Arsenal di entrare in area e calciare: doppia respinta, Pjanic arriva in corsa e può insaccare comodamente nell’angolo alla destra di Mirante. L’assalto prosegue, Totti al destro dal limite, Mirante respinge, Destro calcia in curva un buon pallone. Il match rallenta di colpo, non succede più nulla fino al 37′: Rodrigo Taddei, anche oggi fra i migliori in campo, corona una gran prestazione con l’incornata del 4-1, che gli vale la corsa sfrenata sotto la Sud e una bella fetta di rinnovo di contratto. Tanto bello quanto inutile il timbro di Biabiany al 44′: l’interno destro del francese dal limite dell’area è una delle poche cose riuscite al Parma di quest’oggi.