Non tutti gli ultà sono criminali ma è anche vero che non tutti sono ultrà. Non tutti odiano Napoli, non tutti inneggiano a De Santis, non tutti tirano le monetine alle guardie .John ha 40 anni ed è italoamericano come il consorzio che guida la Roma. Dipendente Alitalia, ha moglie e figli e si abbona in Curva Sud con gli amici da quando era adolescente. Ha soltanto l’obbiettivo di divertirsi quando va allo stadio:«Ma stavolta mi sono vergognato di essere accomunato a certi personaggi» . Come lui, tanti. Che ieri hanno subissato di messaggi il nostro giornale e i social network, per raccontare cosa sia successo davvero nella domenica di Roma-Juventus.
I leader della Curva Sud, quelli che stanno “in basso” ma non solo, avevano deciso che per protesta contro una forma di controllo ritenuta esagerata non ci sarebbero stati striscioni, se non a favore di Danielino , e non ci sarebbero stati cori per mezz’ora di gioco, sia nel primo che nel secondo tempo. Poi, raffica contro Napoli, Catania, Juventus, forze dell’ordine e quant’altro. Niente cori per la Roma. Ma la cosa più grave è che alla maggioranza degli abbonati, «quelli con la tessera del tifoso» come dicono con disgusto gli ultrà, è stato intimato di partecipare allo sciopero. Pena, le botte.
Fonte: Corriere dello Sport