Radja Nainggolan, dal ritiro americano dei giallorossi a Orlando, ha rilasciato un’intervista in cui ha parlato di Roma e della sua vita. Queste le sue parole:
Nainggolan, La Roma può vincere lo Scudetto?
“Credo proprio di sì”.
Diciamola diversamente: questa squadra è pronta per affrontare campionato e Champions League insieme?
“Io penso che già in questa stagione abbiamo dimostrato qualcosa di buono. Di molto buono. Deve rientrare Strootman e non è poca cosa. Bisogna cominciare bene, come nell’ultimo campionato, poi la sicurezza viene da sola”. (…)
Migliorare è difficile?
“No, perchè? Basta prendere quello che abbiamo fatto quest’anno e considerarlo un punto di partenza. Contano i giocatori ma conta tantissimo anche come vengono messi in campo. Guardate dov’è arrivato l’Atletico Madrid”.
Da questo punto di vista, quanto conta avere Garcia?
“Ha portato idee nuove. Ho esperienza di come si gioca e si allena qui, di solito. E’ la sua visione globale ad essere differente. Garcia vuole sempre vederci con la palla tra i piedi, anche in fase di preparazione. E i risultati si vedono quando arrivano le partite vere”. (…)
Garcia la considera una sorta di giocatore ideale, uno che va da un’area all’altra come se non ci fosse nulla in mezzo
“Io mi considero un giocatore che vuole vincere e che si rende conto di come non si ottenga nulla senza lottare. L’ho imparato vivendo. Chi ha dovuto confrontare con il destino si porta dietro la mentalità della battaglia qualsiasi cosa faccia. Anche se gioca al calcio. Dare il massimo di se stessi in qualsiasi circostanza. E’ questo che cerco di fare”.
Magari esagera quando esce dal campo e si piazza su twitter. Litigi social, parole volgari. Non l’hanno invitata a contenersi?
“Siamo esseri umani molto prima di essere calciatori. Io non posso tollerare certi insulti. Offendono me, offendono la mia famiglia. Non sono tenuto a sopportare tutto. Ogni tanto una risposta a dovere serve. Il migliore dei gentiluomini non riesce a mantenere la calma in eterno. Se vengo attaccato oltre un certo limite, replicare mi viene spontaneo. Se cammino per strada e uno mi dice: sei un m…. vabbè, mi dice qualcosa di sgradevole, non mi sento in dovere di far finta di nulla e tirare dritto” (…)
Lei pensa di essere un giocatore cattivo?
“Non date retta a tutte le chiacchiere della gente. Io non lo faccio. Quando vado in campo, i problemi restano fuori. Se fossi un tipo preoccupato di ciò che si racconta risponderei: no comment, e andrei via. Sono tranquillo dentro, so chi sono, quanto mi amino le persone importanti per me ed è questo a importare”. (…)
Fonte: corriere dello sport