“Sono arrivato da ragazzino, me ne vado da uomo, dopo 19 anni da sogno”. Lo storico capitano del Barcellona Carles Puyol, dopo l’annunciato addio al Barcellona, a fine stagione, sta per ammainare anche la bandiera del calcio giocato: «Il mio ginocchio non risponde – fa sapere – e devo essere onesto con la mia squadra. Io non posso ingannare nessuno o ingannare me stesso». «Purtroppo i problemi alle ginocchia sono rimasti – le sue parole in conferenza stampa – ho provato a fare tutto quello che potevo ma la mia carriera nel Barcellona si chiuderà il 30 giugno. Abbiamo provato a trovare una soluzione ma non ce l’abbiamo fatta. Se non sono riuscito a giocare quest’anno difficilmente riuscirò a farlo in altre squadre». Tramontata l’ipotesi Milan («È treno passato»), più facile per Puyol ipotizzare un futuro nello staff tecnico del Barcellona dove dovrebbe arrivare Luis Enrique, l’ex compagno di squadra che nel 2004 gli cedette la fascia di capitano: «Come allenatore non mi ci vedo», chiarisce.
L’amarcord di questi 19 anni affronta tanti argomenti e tante persone, da Tito Vilanova a Luis Aragones, da poco scomparsi, fino a Van Gaal, «uno dei tecnici migliori che abbia mai avuto», ma se Puyol deve scegliere un’immagine simbolo della sua lunga storia al Barcellona non ha dubbi: è quella di Eric Abidal a cui, quella sera a Londra nel maggio di 3 anni fa, fece infilare la sua fascia di capitano perchè potesse alzare al cielo la Champions League: «Rappresenta un esempio di vita, a non mollare dopo aver combattuto tanto». «Ho avuto il privilegio di vivere il sogno di milioni di bambini e per 19 anni ho fatto quello che mi piace – ancora le sue parole – Ho vinto tanto ma quello che apprezzo di più è il lato umano di questo club. Sono arrivato come un bambino e me ne vado con una famiglia di cui sono molto orgoglioso. Ho avuto la fortuna di giocare con i migliori e tutto questo mi mancherà». La fascia di capitano «sarà comunque in buone mani, portata da giocatori di esperienza e carattere come Xavi e Andrès» (Iniesta, ndr). Poi il commiato che sa tanto di addio: «Ho dato tutto per questo club e per il calcio e vorrei essere ricordato come una persona che ha dato tutto. È stato un onore far parte di questo società e della sua storia. Grazie a tutti».
Puyol, 36 anni, ha debuttato in Liga a 21 anni: da allora è arrivato a 392 partite col Bara, secondo solo a Xavi. Con i colori blaugrana Puyol ha vinto 21 titoli. In nazionale ha debuttato nel 2000, giocando 100 partite e diventando campione d’Europa e campione del Mondo.
Fonte: Ansa