Il Consiglio federale della Figc ha abrogato l’istituto delle compartecipazioni dei calciatori. Dalla prossima finestra di mercato, quindi, le società non potranno più acquistare giocatori in comproprietà. “Resta la possibilità di rinnovare per un anno quelle ancora in essere – ha spiegato il presidente Giancarlo Abete – ma si tratta di una norma transitoria, l’istituto viene meno fino ad esaurimento”.
Lo stop alle comproprietà è stato deciso su input della Federcalcio. «Non tutte le società della Lega di Serie A erano favorevoli, anche se la maggioranza era d’accordo – ha ammesso Abete al termine del Consiglio federale – Non è stata una proposta della Lega, bensì una proposta diretta da parte della Federazione». «Nei prossimi mesi verrà fatto un censimento della situazione» sulle compartecipazioni ancora vigenti, ha aggiunto Abete, «ma era evidente l’atipicità di questo istituto nel quadro normativo europeo, e anche in quello fiscale. Le comproprietà non saranno più possibili». Il consiglio federale ha inoltre ufficializzato le date del calciomercato. I tesseramenti in ambito professionistico saranno possibili da martedì 1 luglio a lunedì 1 settembre (fino alle 23), e da lunedì 5 gennaio a lunedì 2 febbraio (sempre fino alle 23).
Fonte: Ansa
Il Consiglio Federale della Figc ha abrogato l’istituto delle comproprietà dei calciatori. Dalla prossima finestra di mercato le società non potranno quindi più acquistare calciatori con tale formula. Lo ha annunciato il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete. «Resta la possibilità di rinnovare per un solo anno quelle ancora in essere -ha precisato il numero uno del calcio italiano-. Non è stata una proposta della Lega ma una diretta della Federazione e non tutte le società della Lega di Serie A erano favorevoli come ha sottolineato il presidente della Lazio, Claudio Lotito». «Nei prossimi mesi verrà fatto un censimento della situazione sulle compartecipazioni ancora vigenti ma era evidente l’atipicità di questo istituto sul versante normativo a livello europeo e anche sul quadro fiscale e abbiamo deciso di abolirlo», ha concluso Abete.
Fonte: AdnKronos