(L.Valdiserri) Concluso il tormentone Miralem Pjanic con il prolungamento del contratto fino al 2018 – dopo che il bosniaco era già stato venduto da molti al Paris Saint Germain – adesso sembra che la Roma debba vendere per forza Mehdi Benatia.
Cioè il miglior difensore del campionato, che, tra l’altro, è anche il difensore puro che ha segnato più gol: 5, come l’interista Yuto Nagatomo, usato però da Mazzarri a centrocampo.
Cioè il giocatore così importante, come personalità, che Rudi Garcia ha trasformato nel «terzo capitano», facendogli vestire la fascia quando erano assenti Totti e De Rossi.
Cioè il pilastro del reparto che con Mehdi in piena forma era il meno battuto del campionato e d’Europa e che adesso, in concomitanza con il suo infortunio e di qualche partita giocata al 50%, è stato superato dalla Juventus nella classifica anche della miglior difesa.
Come era successo per Pjanic c’è la fila di pretendenti altolocate per il difensore franco-marocchino: Manchester City, Barcellona, Chelsea, Bayern Monaco. A differenza di Mire, che era in scadenza di contratto a giungo 2018, l’accordo di Benatia è molto lungo: giugno 2018. Il problema, semmai, è l’ingaggio: un milione e 200mila euro netti, che l’agente del giocatore vorrebbe quanto meno raddoppiare, forte delle offerte che vengono dall’estero.
Detto certe offerte (dai 30 milioni in su) vanno quanto meno ascoltate, l’intenzione della Roma (e di Rudi Garcia) è chiara: tenere il giocatore, adeguandogli il contratto. Come è stato fatto per Pjanic ci sarà una base fissa che non supererà i parametri (un milione e 800 mila) e bonus a rendimento.
Il prossimo campionato, nelle intenzioni della società, deve essere quello della lotta totale per lo scudetto. Tanto più se la Juve perderà la guida di Conte. Per farlo, servono i punti fissi. Sarà, semmai, il campionato 2015-2016 quello delle riflessioni. Sia che la Roma abbia raggiunto il traguardo e voglia ringiovanire per non finire come l’Inter del triplete ; sia in caso di risultati meno buoni. Il discorso vale anche per Strootman, richiesto dal Manchester United, e per Ljajic. La politica delle conferme cambierà solo se un giocatore chiederà espressamente di cambiare aria.
Garcia l’ha detto in tempi non sospetti: «Non esiste nel calcio una percentuale del 100% di movimenti di mercato riusciti». Così, a partire dal prolungamento del suo contratto fino al 2018, la Roma cambierà il meno possibile.