(F. Bonsignore/M. Colombo) – Correremo il rischio di assistere a un campionato tecnicamente ridimensionato, depauperato dalla crisi e dalla conseguente voglia di fuga dei nostri campioni? La promessa di ingaggi da superstar e la tentazione di inseguire la Champions League allontaneranno le facce copertina della Serie A? Ogni squadra, nessuna esclusa, è in pericolo.
Per prima la Roma rivelazione di Garcia che ora incassa i malumori di due colonne della squadra. Fanno rumore le parole di Benatia che dal ritiro del Marocco ha tuonato minaccioso: «Alla Roma mi restano quattro anni di contratto. Ho discusso con i dirigenti di un prolungamento ma non siamo affatto d’accordo. Ho raggiunto un’età in cui bisogna riflettere sulle grosse proposte di club grandi come Barcellona, Bayern Monaco e Manchester City che rappresentano il sogno di ogni giocatore». I citizens hanno lusingato il difensore con uno stipendio da 4 milioni di euro (cifra inarrivabile per la società giallorossa che si spinge a un ritocco a 2,7 milioni). ma anche il Chelsea, dopo la cessione di David Luiz, è interessato al giallorosso. Se Benatia punta al progetto tecnico, Gervinho, secondo l’Equipe avrebbe chiesto di essere ceduto per non aver trovato l’accordo economico con la Roma per il rinnovo (adeguamento da 2,3 a 2,7 milioni più bonus). Secondo i francesi avrebbe dunque chiesto di andare via attraverso la clausola rescissoria di 20 milioni (con il ManUtd, in pole). In realtà da Trigoria filtra ottimismo per un accordo. Del resto il procuratore dell’ivoriano è lo stesso di Garcia, Pascal Boisseau.
Chi ha le valigie (quasi) pronte è Ciro Immobile, tentato dall’esperienza della Bundesliga. «Voglio giocare la Champions, che onore sostituire Lewandovski». Toro e Juve aspettano che la squadra di Dortmund formuli l’offerta giusta: i 16 milioni più bonus proposti ora non stuzzicano il palato di Marotta e Cairo (che chiedono 20-25 milioni). Ma se ne riparlerà. I bianconeri (sfuma Evra che ha prolungato di un anno con i Red Devils)a mondiale concluso dovranno decidere se sacrificare Pogba (che Raiola vorrebbe spingere a Parigi o Madrid) o piuttosto trattenerlo ancora per una stagione e separarsi da Arturo Vidal (sulle cui tracce si sono mosse Barça, Real e Bayern Monaco).
Per il Milan il rischio dietro l’angolo è quello della separazione da De Sciglio(tentazione Real) che in un’intervista dei giorni scorsi ha già contemplato l’ipotesi di un addio. Terminati i Mondiali, inizieranno le grandi manovre di Mino Raiola per la vendita di Balotelli (Chelsea o Psg?), mai realmente amato da Berlusconi. Con la sua cessione, il Milan potrebbe finanziare il mercato. Ma prima ha il nodo-allenatore da sciogliere: l’ultima suggestione (nel caso in cui il presidente acconsenta a versare i 10 milioni lordi che spettano a Seedorf per i prossimi due anni e Ancelotti sollevi stasera la «Decima») porta al tecnico del Siviglia, Unai Emery, fresco vincitore dell’Europa League. È in scadenza di contratto, ma gli spagnoli lo pressano per rinnovare: entro la fine della settimana prossima dovrà dare una risposta agli andalusi. Problema: per la fine del mese Berlusconi avrà preso una decisione definitiva sul futuro della panchina? David Luiz, trasferitosi dal Chelsea al Psg, per 50 milioni di euro, diventa il difensore più pagato di ogni tempo. Beati i parigini (ma il fair play finanziario?).
L’Inter (che ha abbandonato da tempo la pista legata a Nilton del Cruzeiro, nonostante ieri, fuori Milano, abbia sostenuto un supplemento di visite mediche) rischia di perdere Guarin. Che oltre a risultare sul taccuino della Juve, piace al Wolfsburg: chissà se ha parlato ieri di questo il procuratore del colombiano con Piero Ausilio. Resta invece in bilico il futuro di Alvarez, mentre per Ranocchia c’è stato un sondaggio del Bayern.