(G. Piacentini) – Per uno sarà l’occasione del riscatto dopo l’esperienza col Lille, per l’altro sarà una delle ultime occasioni per provare a realizzare il sogno di vincerla. Per entrambi la prossima Champions League sta diventando un chiodo fisso: Rudi Garcia e Francesco Totti, autore dell’ultimo gol stagionale che ha permesso ai giallorossi di vincere 1-0 l’amichevole contro gli Orlando City, sanno quanto nel processo di crescita della Roma sia importante fare bene nella massima competizione europea. “Il prossimo anno – le parole del tecnico – voglio vincere un titolo: è più facile che siano il campionato o la Coppa Italia, ma in Champions vogliamo superare almeno il girone. Saremo nella quarta urna e speriamo in un buon sorteggio, altrimenti non ci sarà da dormire. Saranno grandi partite, soprattutto all’Olimpico. E vedrete che anche la musichetta sarà bella…”.
Francesco Totti la musichetta l’ha ascoltata 50 volte in carriera ma non è mai riuscito ad arrivare oltre i quarti di finale, raggiunti per due anni consecutivi con Spalletti in panchina. “Spero – le sue parole – di arrivare il più lontano possibile, dopo tanti anni che manchiamo dalla Champions vogliamo fare bella figura. Con qualche rinforzo possiamo dire la nostra”. Il compito di rinforzare la squadra spetta a Walter Sabatini, volato negli Stati Uniti per incontrare il presidente James Pallotta: ufficialmente per risolvere alcune questioni legate al riassetto del settore medico della società (sono previsti nuovi innesti nella prossima stagione) ma non si potrà non parlare di mercato e del casoBenatia, che si è messo sul mercato. Se Garcia ha bollato le dichiarazioni del franco marocchino come “cose normali di fine stagione”, il d.s. non vuole certo farsi trovare impreparato. Sabatini punta a costruire una Roma più forte e più «europea » da mettere a disposizione del tecnico proprio con i soldi della cessione di Benatia – la base d’asta è di 30 milioni ma se Chelsea, Bayern Monaco,Manchester City e Barcellona entreranno in competizione è destinato a lievitare – che vanno sommati a quelli che arriveranno nelle casse societarie con la partecipazione alla Champions League.
Un «tesoro» da circa 60 milioni, che a differenza di quanto accaduto lo scorso anno dopo le cessioni di Lamela, Marquinhos e Osvaldo, potranno essere reinvestiti quasi del tutto per arrivare a 4 obiettivi di qualità ed esperienza. E se è vero che il mercato deve ancora cominciare, i nomi che vengono accostati alla Roma – Kolarov per la fascia sinistra, Vertonghen o Vermaelen e uno tra Paletta e Astori al centro, Jackson Martinez o Lukaku per l’attacco – potrebbero far digerire a Garcia anche la cessione di Benatia. A patto, però, che sia l’unica.