(G. Bianconi) – A differenza di altri, il capo della polizia non gioca con le parole (trattativa, mediazione, dialogo) ma si limita a dire: «Abbiamo visto tutti cosa è successo a Roma sabato scorso in occasione della finale di Coppa Italia; situazioni come quella non dovranno più ripetersi ». Considerazione perentoria che sembra comprendere tutto: dagli scontri fuori dallo stadio alle minacce dentro, fino ai condizionamenti che hanno ritardato l’inizio della partita. E aggiunge: «Noi da tempo abbiamo innalzato la nostra capacità di intervento, ma è chiaro che si deve fare ancora di più. Insieme alle altre autorità individueremo in tempi brevi nuove e più incisive forme di controllo, per evitare che lo sport più amato dagli italiani possa essere rovinato da quelli che sono talvolta veri e propri gruppi criminali». Il prefetto Alessandro Pansasceglie la prima festa della polizia a cui partecipa da responsabile della pubblica sicurezza per pronunciare un inusuale discorso, ai suoi uomini ma anche al Paese. E subito dopo sale al Quirinale, dove il presidente della Repubblica ribadisce la propria stima e vicinanza alle forze dell’ordine.
Mettendo in guardia dal «clima di diffidenza nei confronti delle forze di polizia », soprattutto quando impegnate in compiti di ordine pubblico, con «polemiche indiscriminate alle quali sapremo reagire, e lo faccio io stesso». Giorgio Napolitano invoca «intransigenza assoluta e rigore»contro chi si presenta alle manifestazioni «con spranghe e bombe-carta, chi attacca senza scrupolo anche sapendo di poter colpire molto gravemente, chi incendia e devasta», ma non nasconde i«comportamenti scorretti e abusivi di singoli», nei cui confronti si deve intervenire con «regole anche più chiare e vincolanti, nell’interesse del Corpo», tuttavia, «mai questi fatti possono oscurare il rispetto dovuto, alla schiacciante maggioranza degli appartenenti alle forze di polizia e all’istituzione Polizia di Stato».
Parole che incoraggiano, e che consentono allo stesso Pansa di non tacere ciò che non va all’interno di «un organismo sano, formato da donne e uomini che hanno collocato il rispetto della democrazia e delle leggi in cima alla lista dei propri valori». Il capo della polizia parte dagli incidenti negli stadi per descrivere una situazione preoccupante, che nell’ultimo anno ha portato all’arresto di 128 «supporter che sarebbe meglio chiamare delinquenti», a fronte dei 41 del periodo precedente; e a differenza che nelle altre attività di ordine pubblico, il numero degli agenti e degli steward feriti «è purtroppo aumentato ». Cifre da realtà in ebollizione, come quella nelle piazze dove «forze cosiddette “antagoniste” cercano di sfruttare il forte disagio di immigrati e strati della popolazione italiana per far ulteriormente salire la tensione e creare il maggior numero possibile di incidenti».
Di fronte a questo, «la risposta delle forze dell’ordine è stata eccellente», sostiene Pansa, anche se non sono mancati comportamenti scorretti e «disdicevoli intemperanze». Pestaggi ingiustificati o tributi di solidarietà a colleghi condannati vanno stigmatizzati, certo, ma anche«ricondotti nella loro giusta dimensione». Perché, dice il capo della polizia, sono spesso «conseguenza di una sofferenza del personale, legittima ma rappresentata con modalità non accettabili». Di qui l’appello e il sostegno ai sindacati per ritrovare insieme «la tranquillità e l’unità necessarie a tutelare sempre meglio i poliziotti». Il prefetto — davanti al ministro dell’Interno Alfano prodigo di apprezzamenti per il lavoro passato e auguri per quello futuro — annuncia l’imminente introduzione di nuove regole di comportamento da adottare nelle manifestazioni e nelle altre operazioni di polizia. «Saremo severi contro eventuali atti di violenza ingiustificabile da parte di chi deve operare sul fronte della pubblica sicurezza — promette — ma nello stesso tempo non dovrebbe essere più tollerabile che a manifestazioni autorizzate debbano prendere parte impunemente persone mascherate e armate; comportamento che andrebbe adeguatamente sanzionato, anche se non spetta a noi una tale decisione, che posso solo auspicare ».Nell’attesa, ci sono da gestire nel migliore dei modi i prossimi appuntamenti considerati a rischio, negli stadi e nelle piazze.