(N. Saldutti) – Ancora. Prima all’Olimpico, poi negli stadi d’Italia e addirittura all’estero. Adesso persino davanti ai cancelli di una fabbrica, la Fiat di Pomigliano, luogo di particolare sensibilità in una fase di crisi come questa. «Speziale libero» stampato su quella maglietta (il nome di Antonino Speziale condannato a 8 anni per l’omicidio Raciti) suscita almeno un paio di reazioni. Primo: non è stato fatto ancora abbastanza perché quelle t-shirt non vengano più non solo indossate ma anche prodotte. Secondo: la tentazione di spostare i toni della violenza dagli stadi alle altre aree di malessere potenziale è troppo forte perché non ci sia un impegno (comune) a evitarlo. Le tute blu meritano più rispetto di quella maglietta inneggiante alla violenza.