(G. Piacentini) – Francesco Totti in Brasile non ci andrà e nei giorni scorsi, dagli Stati Uniti, ha dichiarato di non aver mai creduto troppo ad una possibile convocazione. La sua assenza, però, non ha impedito alla rivista GQ di dedicargli una copertina – insieme a Balotelli, Pirlo e Prandelli – per una edizione speciale dedicata al Mondiale di calcio. Un servizio fotografico e una lunga intervista in cui parla del suo rapporto con Roma («Sono 20 anni che non riesco a fare una camminata in via del Corso, se abitassi in centro mi dovrei muovere con l’elicottero»), con la Roma e con i tifosi. E in cui dedica anche un pensiero al giorno dell’addio al calcio giocato, che i tifosi sperano sia il più lontano possibile: «Sinceramente non ho ancora pensato a come sarà la mia ultima partita. So che sarà bello, emozionante e vissuto davanti ai tifosi della Roma. Ma sarà anche terrificante, perché sarò di fronte alla fine del sogno realizzato, in cui vivo da oltre 20 anni. Non oso neanche immaginare la reazione della gente. So che il momento si avvicina, però non c’è mai una fine e sarò io il primo a gettare la spugna: non voglio andare in campo a fare figuracce ». Durante la sua carriera il rapporto con la gente romanista ha vissuto tantissimi momenti alti e pochi bassi: «Fa piacere vedere le persone innamorate di te. I tifosi a Roma sono passionali, anche io lo sono e per me è una forza e non un limite. Gioco per passione, per divertirmi, con il pallone ci sono cresciuto e ci morirò. È sempre stato il mio punto debole, ma sono contento di come sono e spero che il futuro mi possa riservare anche qualcosa di diverso».