(M. Cecchini/G.B. Oliviero) Un blocco o una gomitata? Diremmo entrambe le cose, con la differenza che c’è tra un gesto dinamico e un’azione violenta. I fatti: punizione per la Juve, Pirlo cerca uno schema per mandare Asamoah al tiro. Giorgio Chiellini cerca il blocco, poi tocca Pjanic con il gomito e il giocatore della Roma cade. L’arbitro Russo vede qualcosa, fischia il fallo, ma non prende alcun provvedimento disciplinare, con Chiellini già ammonito. «E ha fatto bene – racconta Giorgio –: era un blocco irregolare in stile basket, ma non c’era cattiveria. Si tratta di una spinta reciproca, non di una gomitata. Non montiamo qualcosa sul nulla. Capita mille volte. Io ho chiesto scusa perché non avrei voluto colpirlo lì. Ammetto che sono uno che se le cerca, perché i cori contro me li cerco, fa parte del mio gioco e mi piace anche, però in questo caso si sta montando qualcosa su niente. Bisogna valutare l’entità dei contatti. Non basta sfiorare per avere dato un pugno, perciò sono tranquillissimo».
Nessun rischio azzurro Meglio per lui, ma ora il punto è un altro. Verrà usata la prova tv che dopo il caso Destro può essere presa in considerazione anche se l’arbitro sembra aver giudicato l’azione? E Prandelli potrebbe punire Chiellini in nome del codice etico? Entrambe le opzioni sembrano decisamente remote: il difensore non rischia il Mondiale e solo oggi si saprà se il procuratore Palazzi deciderà se spedire la pratica al giudice Tosel. La versione di Pjanic, però, pare abbastanza diversa. «Io ho sentito un colpo e all’inizio non sapevo chi fosse. Mi dispiace parlare di altri giocatori perché non sono quel tipo, però certe immagini le vedo spesso. Avevo del sangue, l’ho fatto vedere all’arbitro, il sangue non esce da solo. Mi ha fatto male, l’arbitro però ha deciso di non ammonire, è la sua scelta, però non è la prima volta che vediamo certe immagini. Queste situazioni non fanno parte del gioco. La mia reazione? Non posso dire niente: è un giallo meritato per me, ma lui mi aveva fatto male prima. Anche all’andata, c’era un fallo bruttissimo su di me da parte sua. Il codice etico di Prandelli? Mi dispiacerebbe per Chiellini se non andasse al Mondiale, ma adesso lascio fare come è stato fatto prima. E noi abbiamo visto ciò che è successo con un giocatore importante per noi (Destro, ndr), non dico di più». Una decisione che va a suo merito. Anche perché chissà se il prossimo appuntamento non arrivi subito in Brasile.