(C.Zucchelli) I bambini si sono divertiti lo stesso, i ragazzi anche, quello che li mette in campo molto meno: Osvaldo non si aggiunge alla sterminata lista dei giocatori che non esultano ai gol segnati alla ex squadra, ma gli ex compagni, in fondo, hanno festeggiato lo stesso, nonostante la luna storta di Garcia che a perdere l’imbattibilità casalinga a 6 secondi dalla fine non ci stava proprio. Di cose da festeggiare ce n’erano, a prescindere dallo 0-1, a partire dal rinnovo di Pjanic, annunciato direttamente dallo speaker, come si usa fare in America, e la Roma americana non poteva non adeguarsi. Ma in America, probabilmente, Pallotta non era abituato a quello che è successo ieri allo stadio: due mezze ore di silenzio, all’inizio e alla fine, e chi ha provato a incitare la squadra è stato caldamente invitato a non proseguire nel suo intento. Molto caldamente.
PADRI E FIGLI Un’oretta prima del duro comunicato del presidente contro una parte della tifoseria, la festa della mamma si era trasformata nella festa dei figlioletti, dei nipoti e dei figli degli amici, e chi non ce lo aveva accanto se lo è fatto…prestare. Nella porta opposta c’era De Sanctis, che dopo aver lasciato il posto a Skorupski, se l’è ripreso per andare a a rendere più credibile la festa degli altri bambini.
INVESTITURA «Rialzerete la testa», aveva promesso il giorno dell’Open Day, il portiere abruzzese, la promessa di ieri è altrettanto impegnativa: «Sapevamo cosa fare per una grande stagione, e sappiamo cosa fare per farne una ancora più grande». Uno che la festa, fino al gol di Osvaldo, se l’era goduta anche in campo è Lukasz Skorupski, all’esordio in A: a Riscone aveva bisogno di una collaboratrice domestica sua connazionale per farsi tradurre gli esercizi, all’Olimpico ha fatto capire perché la Roma ha puntato su di lui, e pur avendo un portiere che ha passato da tempo i 30, non sta sondando il mercato alla ricerca di un titolare. «Ha confermato sul campo quello che ci fa vedere in allenamento — ha spiegato De Sanctis —: la Roma con lui ha un futuro garantito».
GLI INFORTUNATI Dubbi — e non da ieri — sul futuro di Federico Balzaretti: ha seguito la partita dalla pista d’atletica, al fischio finale ha partecipato al giro di campo coi compagni, lui che il campo non lo vede da novembre. Strootman invece, se non glielo avessero proibito i medici, forse sarebbe pure sceso a far sentire i tacchetti agli juventini: prima della partita foto e autografi al Settore Famiglia (che dal prossimo anno si sposterà in Tevere), incontro seguito accanto a Pallotta e agli altri manager, saluti ai tifosi col resto della squadra. Fosse stato in campo, magari Osvaldo sarebbe andato a esultare su Twitter.