(M. Cecchini) Nel curriculum un dato salta agli occhi: campione del mondo. Quanto basta per avere un accredito internazionale di tutto rispetto, in attesa di accrescere sempre di più il proprio peso politico in patria. Anche per questo sta prendendo sempre più corpo la candidatura di Simone Perrottacome erede del dimissionario Demetrio Albertini nel ruolo di responsabile del Club Italia. Un compito che l’ex centrocampista azzurro, 37 anni, entrato nel Consiglio Federale il 14 gennaio 2013 in quota calciatori, potrebbe ricoprire bene, vista anche l’amicizia che lo lega con i senatori Buffon, De Rossi e Pirlo. Perrotta, tra l’altro avrebbe le caratteristiche giuste proprio perché su quel ruolo — punto di congiunzione tra il gruppo azzurro e la federazione — ha una sorta di prelazione virtuale un candidato espresso dall’Associazione Italiana Calciatori e da oltre un anno, infatti, l’ex centrocampista della Nazionale è diventato uno dei più stretti collaboratori del presidente Damiano Tommasi.
Premi Intanto a breve, prima della partenza per il Brasile, ci sarà l’incontro tra lo stesso Albertini e il gruppo di Prandelli per discutere dei premi relativi al Mondiale. Confermata la linea che li vuole erogati solo per un approdo minimo alla semifinale. Inutile dire che l’intenzione è quella di devolverli in beneficienza, ma autonomamente, secondo sensibilità individuali, senza perciò la necessità di dover per forza individuare un obiettivo comune.Secondo alcune indiscrezione, l’ammontare complessivo dei premi per il gruppo della Nazionale potrebbe essere di circa 5 milioni lordi che giungeranno dagli sponsor, ma per entrare nel merito occorrerà attendere ancora un po’.