(D.Stoppini) – «Quanto costa tutto lo scaffale?». Ecco, Miralem Pjanic deve aver detto più o meno così, due giorni fa, entrando in una farmacia di Sarajevo tra lo stupore di chi era dall’altra parte del bancone. Nessuna malattia improvvisa da curare in famiglia per il centrocampista della Roma. Solo una tremenda voglia di fare qualcosa di concreto per la sua Bosnia, colpita dalla tragedia delle alluvioni nei giorni scorsi.
Il fatto Tragedia troppo grande per non spingere Pjanic, lunedì sera, a entrare in una farmacia nel pieno centro di Sarajevo, proprio vicino a uno dei tanti punti di raccolta di beni di prima necessità. Il centrocampista ha messo mano al portafoglio, ha acquistato un’infinità di medicinali e poi li ha distribuiti in beneficenza. «Non potevo restare a guardare, avevo voglia di essere solidale con il mio popolo », ha poi commentato. Il gesto ha avuto grande eco in Bosnia, imitato tra l’altro da diversi colleghi della nazionale che si sta preparando al Mondiale. Ieri, per l’intera giornata, i siti internet di tutto il paese avevano in home page proprio la faccia di Pjanic dentro la farmacia. Ma il bosniaco non è l’unico giocatore della Roma che si è mosso. Un gesto simile l’ha compiuto anche Adem Ljajic per la Serbia, altra nazione colpita dalla tragedia. E allora guai a dare retta ai tabellini, che raccontano di sei gol a testa segnati dai due nell’ultima stagione. Le reti più belle sono queste qui, a campionato finito. Non fanno curriculum, ma sono decisive lo stesso.