(A.Pugliese) «Dopo un’annata spettacolare, nessuno si aspettava una gara così. Volevamo vincere per fare il record di vittorie consecutive, non siamo mai riusciti ad entrare in partita». Se c’è un volto giallorosso che ieri a Catania è parso meno pallido e brutto degli altri, è quello di Francesco Totti. Un po’ perché ci ha messo l’anima fino alla fine, un po’ perché ha segnato il suo 235° gol in A, cancellando anche quel fastidioso zero nelle sfide di Catania ed eguagliando Del Piero nella classifica dei gol di sempre con un’unica maglia (289). Lui sì, la maledizione del Massimino l’ha cancellata, al contrario della Roma, che non vince ormai da 44 anni.
GIGI E LA JUVE Di certo, già domenica servirà un colpo di coda. «Vogliamo battere la Juve per chiudere in bellezza e dimostrare che non siamo meno forti di loro. Quando hai una squadra davanti che va a cento all’ora è difficile raggiungerla. È stato difficile stare dietro alla Juve, ma ci abbiamo provato fino alla fine». E chissà, magari cercherà di segnare l’ennesimo gol al suo amico Buffon: «Ogni volta ci provo, ma è difficile. Resta il più forte d’Europa».
ASPETTANDO LA CHAMPIONS Poi, dopo la Juve, il pensiero e la testa di Francesco voleranno alla prossima stagione, col ritorno della Roma in Champions. «Sarà forse la mia ultima possibilità, cercherò di sfruttarla. Dobbiamo partire da quanto fatto in questa stagione. Stiamo lavorando per vincere, sono certo che con l’arrivo di altri giocatori di livello internazionale potremo dire la nostra». Per Totti è una Roma da rinforzare. «Daremo il massimo per riportarla in alto anche in Europa, ma per competere servono giocatori forti e d’esperienza». Chissà, magari anche una punta in più. «Se serve mi faccio da parte (e ride, ndr). Sono 22 anni che dico di comprare una punta: se gioco bene, altrimenti vado in panchina, senza problemi». Come, a conti fatti, non sarà un problema il mancato biglietto per il Brasile. «Al Mondiale ci penso, anche se le dichiarazioni di Prandelli non mi ci fanno pensare più. Diciamo che se il mister deciderà, ne parleremo. Ma siamo a maggio, la sensazione è che tra poco sarò in vacanza». Chiusura sulla Coppa Italia. «Non è successo perché è Roma, la nostra è una città pulita, che accoglie tutti. Sono episodi che succedono dovunque, anche se non dovrebbero succedere».