(G. Caccamo) Beffata allo scadere del recupero, la Roma vede in un sol colpo perdere la imbattibilità interna ed aumentare a 14 i punti di distacco dalla prima in classifica, produce poco in termini assoluti questa sconfitta, riesce solo a scalfire la gioia per lo straordinario campionato e la festa finale sul prato dell’Olimpico. Inizio in totale controllo del gioco per la Roma che con il suo possesso palla irretisce gli avversari, accelerando improvvisamente nei break e gestendo sostanzialmente il ritmo del gioco concede agli juventini poche opportunità di manovra. E’ un elastico quindi non solo nel modo con cui i giallorossi manovrano negli spazi, ma anche per la velocità che impongono alternando a soporiferi giro palla improvvise percussioni in verticale.
Anche i bianconeri si ritagliano comunque le loro buone occasioni, frutto della giocate di un singolo piuttosto che il frutto di un lavoro di squadra; proprio nel momento di massima pressione juventina (verso la fine del tempo) i giallorossi sprecano la miglior occasione della frazione riaffacciandosi nell’area di Storari con una strepitosa manovra Totti-Gervinho. Primo tempo quindi sostanzialmente in equilibrio, con una Roma che si impone sul piano del gioco ma con la Juve che riesce a ribattere col suo ottimo potenziale offensivo creando non pochi problemi a Skorupski.
Piu’ tonica la Roma al rientro dagli spogliatoi, piu’ veloce negli scambi, piu’ decisa nei contrasti e nel pressing, ma tutto ciò non riesce a spostare piu’di tanto l’inerzia della partita, sempre in bilico, sempre aperta ad una potenziale giocata decisiva di qualche d’uno dei protagonisti. Si arrocca bene la Juventus, si difende e riparte pur non appoggiando con molti uomini la propria manovra offensiva, preoccupata, viste le marcature, delle ripartenze di Gervinho; non riesce alla squadra di Garcia di produrre quello spunto decisivo a coronamento di una partita condotta con grande attenzione e sufficente determinazione; non riesce a concretizzare quel dominio sul gioco e sulla qualità delle giocate di squadra. Ironia della sorte, proprio alla Juve capita la cinica opportunità di sbancare l’Olimpico a chiusura di gara e tanto basta a farle festeggiare anche a Roma un pezzo del suo scudetto.