Domenica la Roma é attesa allo stadio “Massimino” dal Catania per disputare una sfida che potrebbe sancire l’aritmetica retrocessione in Serie B della formazione etnea. La redazione di GazzettaGialloRossa.it ha contattato in esclusiva Cristian Silvestri, ex di Roma e Catania, per parlare dell’incontro imminente tra le due squadre, incendiate da una grande rivalità non soltanto sugli spalti. Queste le parole dell’ex calciatore cresciuto nelle giovanili giallorosse per poi affermarsi in altre realtà della Serie A come appunto il Catania dove ha militato per 4 anni firmando 6 reti in 126 presenze:
Domenica la Roma affronta il Catania in una gara che potrebbe definire la retrocessione in Serie B dei rossazzurri. Che partita prevedi?
“Sarà un incontro delicato contro una squadra come la Roma che quest’anno ha condotto un campionato eccezionale. Prevedo una gara con un atmosfera particolare per gli etnei.”
Tu eri in campo in quel Catania-Roma del 2010 che risultò determinante ai fini della salvezza. Quali sensazioni ricordi di quella sfida?
“E’ stata una partita disputata fin dall’inizio della settimana: una gara delicatissima dove loro si giocavano lo scudetto con l’Inter mentre noi ci contendevamo la salvezza con il Parma. Il caso ha voluto che l’ultima di campionato mettesse a confronto Parma-Inter e Catania-Roma. Immagina la tensione che ci fu. Quella domenica facemmo una grande partita, come la Roma del resto che partì fortissimo andando subito in vantaggio con Vucinic. Dopo il raddoppio dell’Inter la tensione nervosa dei giallorossi subì un calo e noi riuscimmo a pareggiare grazie a Martinez conquistando la salvezza.”
Avendo vissuto 4 anni a Catania quali elementi hai raccolto e che spiegazione ti sei dato in merito alla forte rivalità esistente tra le due tifoserie, trasportata anche in campo con intensi confronti sul piano agonistico ?
“Tutto nasce da quella famosa partita all’Olimpico nella quale venimmo sconfitti per 7-0 finendo la gara in 9 uomini. Non fu tanto un discorso relativo al punteggio quanto piuttosto all’atteggiamento mostrato a fine partita dal tecnico Luciano Spalletti (attese la squadra nel tunnel degli spogliatoi stringendo la mano a tutti, ndr) che non piacque alla società ed ai tifosi. Fu quell’episodio ad alimentare una rivalità che fino a quel momento non era cosi accentuata. Poi ci siamo affrontati nelle semifinali di Coppa Italia ed anche nell’ultima di campionato, quando la Roma era in lotta per lo scudetto e noi per non retrocedere. Questo può aver influito nel determinare una situazione ancor più delicata”
Il Catania con la stessa squadra che nel recente passato ha disputato campionati importanti disponendo pressappoco degli stessi elementi è ora adagiato a fondo classifica. Come commenti questa strana situazione?
“Questa è una domanda a cui è difficile rispondere. Evidentemente si sono rotti dei preziosi equilibri all’interno come dimostra il divorzio tra il presidente Pulvirenti ed il direttore sportivo Lo Monaco. Inoltre alcune situazioni non sono girate per il verso giusto: il Catania a metà del suo cammino ha subito diverse rimonte al novantesimo e quelli sono punti che cambiano volto ad un campionato, perciò qualcosina è venuto a mancare”
Hai mai pensato ad un futuro da allenatore?
“Attualmente gestisco una società di calcio sulla Portuense, il Grifone Monteverde e mi diverto con i bambini. In futuro non lo so, per ora sono concentrato su questa realtà assieme ad un altro ex calciatore, Oberdan Biagioni e penso a divertirmi con i giovani”
A cura di Danilo Sancamillo
Twitter:@DSancamillo