(A.Pugliese) – Il Genoa si congeda nel migliore dei modi dai suoi tifosi con una vittoria di prestigio che cancella qualche delusione di troppo e dà speranza per il futuro. La Roma, invece, incassa la terza sconfitta consecutiva e macchia un campionato che resta eccezionale, ma che non aveva bisogno di questo passaggio a vuoto finale. Detto questo, a Marassi si vive di noia per ben 84 minuti, quando a consegnare i tre punti ai rossoblù è Fetfatzidis, uno capace in soli 21 minuti di regalare colpi da maestro, spunti in velocità ed uno scavetto (quello del gol) degno di un centravanti doc.
EMOZIONI CON IL CONTAGOCCE — La prima pennellata sul cuore la regala Marassi, con il giro d’onore dell’ex capitano Marco Rossi, in una festa che nasce fuori dallo stadio (marcia di due chilometri di avvicinamento condotta dallo stesso Rossi) per concludersi al suo interno, con il ritiro della sua maglia numero 7. Gasperini deve rinunciare agli squalificati Antonelli e Gilardino, Garcia è senza una squadra intera: agli infortunati De Sanctis, Strootman, Toloi, Romagnoli e Balzaretti si aggiungono i nazionali lasciati a casa (Pjanic, Gervinho, De Rossi, Torosidis e Maicon). Sarà forse anche per questo che la partita non decolla, con il Genoa che sia con la difesa a 3 che con quella a 4 (dal 25′ al 45′) chiude ogni spazio in fase difensiva. Marchese a destra e Vrsaljko prima e Sculli poi a sinistra ripiegano tanto, Cabral gioca molto basso, il risultato è una linea difensiva fittissima, dove la Roma non trova mai lo spiraglio giusto. Nainggolan lavora un’infinità di palloni, ma Ljajic ne spreca molti e l’assenza di un propulsore di spinta come Maicon si sente. Così il primo vero pericolo lo costruisce il Genoa (19′), con Marchese che spara di testa su Skorupski un cross al bacio di Sculli. Cinque minuti dopo è ancora Marchese a salvare in mezzo all’area su Ricci a botta sicura, dopo che Perin aveva detto di no a Ljajic. De Maio poi si salva di mestiere sullo stesso Ricci e Destro (30′) pecca di egoismo su di una ripartenza, calciando da fuori invece di sfruttare la sovrapposizione laterale di Nainggolan. Il primo tempo finisce così, con uno striscione che abbraccia quasi tutta la Gradinata Nord e che inneggia a “Speziale libero”
GRECO D’AUTORE — La ripresa si apre con il Genoa che torna alla difesa a tre e prova a salire con il baricentro del gioco, alzando anche il raggio d’azione di Sculli e Centurion. Ma la partita stenta a decollare e le uniche note degne di nota sono un paio di conclusioni fuori di Nainggolan, l’esordio assoluto di Mazzitelli in Serie A (14′) e l’ingresso del peperino Fetfatzidis, con cui Gasperini prova a dare più vivacità alla manovra d’attacco. E allora a riaccendere un po’ la luce in campo ci pensa Totti, che dopo essere subentrato (29′) a Ljajic, regala in appena due minuti tre giocate di alto livello. La scena al capitano giallorosso la ruba però Fetfatzidis, che al 39′ approfitta dell’unico errore (in disimpegno) della partita di Nainggolan e con uno scavetto brucia Skorupski in uscita. Un minuto dopo è ancora il folletto greco (su di una ripartenza) a liberare Konate di tacco, ma sul suo destro è bravo Skorupski a dire di no. Finisce così, con la squadra di casa a prendersi i giusti applausi della gente di casa e la Roma dritta dritta negli spogliatoi.