(L. Del Gaudio) – Sprint nell’inchiesta sul tifo violento, una probabile svolta investigativa imposta dai fatti di sabato scorso. Indagini serrate su Mastiffs, trasferte, canali per l’acquisto dei biglietti in occasione delle partite di cartello, ma anche scippi e rapine di orologi e circuiti della ricettazione.
Eccoli i punti da mettere a fuoco nel corso dell’ultimo step investigativo legato al mondo del tifo partenopeo. Nessuna intenzione di sovrapporsi agli accertamenti condotti in queste ore dalla Procura di Roma, che sta indagando sulla presunta trattativa con Gennaro De Tommaso all’Olimpico, ma appare evidente l’esigenza di mettere a frutto alcuni elementi emersi finora.
Si parte dal ruolo dei Mastiffs e del loro capo, l’ormai famigerato Genny ’a carogna, per scavare sulla triangolazione tra il leader ultrà, la società calcio Napoli e gli stessi giocatori. Rapporti da ricostruire alla luce di alcuni aspetti: come la gestione dei biglietti delle trasferte,o – su ben altro versante – l’escalation di rapine subite da alcuni calciatori del Napoli nei mesi scorsi, sulla scorta di quanto dichiarato di recente da un pentito di camorra.
Un doppio versante investigativo, rispetto al quale risulta scontato ascoltare il capitano azzurro Marek Hamsik, protagonista sabato scorso della delegazione che ha incontrato De Tommaso all’Olimpico, prima di Napoli-Fiorentina, ma anche vittima oltre un anno fa della rapina di un orologio dopo il match casalingo con la Sampdoria. Uno snodo cruciale, la deposizione di Hamsik, anche per mettere a fuoco il plateale incontro con il capo ultrà di sabato scorso all’Olimpico.
Vicende complesse, ora al lavoro anche il pool reati da stadio della Procura di Napoli, coordinato dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, al lavoro i pm Antonello Ardituro, Danilo De Simone, Vincenzo Ranieri: si torna sul racconto del collaboratore di giustizia Salvatore Russomagno, si punta a battere un solco finora solo abbozzato. Ex esponente del clan Mazzarella, capozona di via Carbonara, Russomagno ha parlato di Gennaro De Tommaso, come una persona «spietatatissima», non a caso conosciuto come la«carogna».
Non è tutto. È ancora il pentito a ricordare la strategia del gruppo Mastiffs: fanno rapine punitive, aggressioni e scippi per colpire i giocatori che hanno preso le distanze dal tifo azzurro o che si sono rifiutati di presenziare all’inaugurazione di club o a iniziative dei supporters. Facile immaginare che la Procura torni ad interrogare il pentito, sempre partendo da episodi di cronaca registrati in questi mesi.
Potere di ricatto, violenza apparentemente spicciola, che ha però il potere di condizionare il cammino del Napoli e dei suoi giocatori più rappresentativi. In questo senso, occorre accertare eventuali azioni ritorsive nei confronti della società azzurra. Domanda inevitabile: gli hooligans napoletani hanno potere estorsivo nei confronti della società? Un tema sul quale i vertici del club partenopeo sono stati sempre chiari, ricordando di aver sempre denunciato nel corso degli anni ogni tentativo di pressione da parte della componente violenta della piazza napoletana.
Sprint nelle indagini, dunque, dopo i fatti di Roma, si torna ad esaminare anche alcuni episodi del passato. Come la rapina ad Hamsik, inseguito mentre imboccava le rampe della tangenziale all’uscita dal San Paolo, derubato del Rolex e finanche colpito al volto da un pugno. Perché un gesto violento contro il capitano? E cosa ha detto De Tommaso sabato scorso ad Hamsik? Ci sono state minacce («se scopriamo che c’è un tifoso napoletano morto, ti vengo a cercare», avrebbe detto il tifoso al giocatore prima di dare l’ok all’inizio del match) e a che titolo? Diverse facce di una sola medaglia, come la storia dei biglietti venduti in occasione delle trasferte di cartello: quanti tagliandi finiscono ai Mastiffs (o agli altri gruppi più aggressivi)? Esiste un canale privilegiato per alcuni tifosi capaci di sfoderare gesti violenti o azioni di disturbo verso giocatori e progetti societari? Materia rovente, accelerata nell’inchiesta napoletana, l’obiettivo è fare chiarezza sulle strane pressioni dei mastini del rione Sanità.