(P.Mei) “Per favore non dite niente” è il titolo del bel romanzo su Marco, allenatore di calcio che raccoglie le bellezze degli uomini di questo sport prese qua e là dai protagonisti in campo che più hanno colpito l’autore. Che è Marco Ciriello, scrittore, giornalista e blogger mai banale e meno che mai questa volta, nelle 116 pagine di questo racconto edito da Chiarelettere nelle sue Narrazioni, che alla fine ti possono sembrare perfino poche e se, come dice Marco, “la vita si riaccende con un gesto quotidiano”, il gesto quotidiano di voltare pagina è un peccato stavolta, quando è l’ultima. L’ispirazione, anche dichiarata, è la storia di Cesare Prandelli e di quella tragica stagione che lo ha messo al centro della sfortuna più grande, quando sua moglie fu colpita a morte dal cancro, ed a lei l’allenatore per breve tempo della Roma in quell’epoca, tutto si dedicò: una storia d’amore e di sport e di valori, mica è poco.
Tutt’altro, insomma, che una biografia non autorizzata di una celebrity, di quelle hollywoodiane che più che raccontare rimestano e fanno gossip, qui del tutto assente: è una storia di vita e di calcio lungo la quale pure il 4-3-3 e il 4-4-2 scompaiono davanti a sentimenti e sensazioni che chi ha vissuto conosce, a bozzetti appena delineati ma efficaci, come l’allenatore Quirino che insegnava pallone e vita ai ragazzi, come l’inglese che alzava il gomito fuori dal campo (mica come Chiellini), o il finale di Marco mister che s’è fatto ammaliare da quella straordinaria vicenda sportiva che è l’Athletic Bilbao e la sua identità basca (non è Cesare, è altro dunque) e che rimane a guardare e pensare davanti all’oceano. Si fa dire a Jorge Valdano, poeta del pallone e della scrittura, che la storia di Marco, il suo metodo di gioco, il suo modo di pensare “sono l’antidoto al calcio-ogm”. Sarebbe bello se davvero, e non solo nel romanzo, il cittì avversasse il calcio organismo geneticamente modificato dalla pattumiera di certi modernismi.
CODICE ETICO E CODICE CIVILE – Questa rivisitazione di una vita, o almeno di una storia, però sembra non piacere al Palazzo: ed ecco che la Figc attraverso gli avvocati, probabilmente ispirati da Prandelli, diffida accostamenti nella pubblicazione, come se l’essere l’eroe positivo che Marco è fosse disdicevole per Cesare in partenza mondiale. Viene da pensare che la applicazione (o non) a orologeria del codice etico degli azzurri voglia lasciare spazio all’applicazione, se pure ne è il caso, del codice civile. La risposta dovrebbe essere nel titolo: “Per favore non dite niente”. Leggetelo.