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IL MESSAGGERO Il test conferma: ha sparato De Santis. Adesso è caccia al commando ultrà

Scontri
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(V. Errante/P. Vuolo) – Lo stub conferma: è stato Daniele De Santis a sparare a Ciro Esposito. E mentre ilpmAntonioDiMaio ha chiesto la convalida dei quattro arresti, De Santis per tentato omicidio, Esposito e altri due supporter degli azzurri per rissa, si cercano gli altri violenti, napoletani e romanisti. Le indagini della Digos puntano a identificare gli ultrà giallorossi che, insieme a De Santis, avevano lanciato petardi contro i tifosi del Napoli, almeno tre. Ma non soltanto, l’informativa e i due video consegnati al procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e al pm sono stati inviati anche agli investigatori partenopei perché, prima degli spari, i sostenitori della squadra azzurra hanno replicato contro i romanisti a colpi di spranghe e bastoni. Poi De Santis ha ferito Esposito. Ma la procura valuta anche la posizione di Genny ’a carogna. Per il capo dei Mastiffs del San Paolo, che ha placato la curva solo dopo avere parlato con Hamsik e con le forze dell’ordine, potrebbero profilarsi responsabilità penali.

GENNY ’A CAROGNA Minacce, interruzione di pubblico servizio o violenza privata. Il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani e il pm Antonino di Maio stanno valutando se davvero sabato all’Olimpico Genny ’a carogna, al secolo Gennaro Di Tommaso, addosso la maglietta che inneggia alla liberazione dell’assassino dell’ispettore Filippo Raciti, abbia posto le ”sue condizioni” per consentire che la partita avesse inizio. Sotto esame quei 45 minuti in cui la tensione saliva sugli spalti: l’incontro tra le tifoserie, il colloquio con le forze dell’ordine e poi quello tra il capo degli Mastiffs e Hamsik. Quindi De Tommaso che placa la curva e dà il via all’incontro. In primo luogo arriverà in procura una relazione di servizio dei funzionari di polizia. I pm vogliono stabilire con certezza quale sia stato il ruolo di Genny ’a carogna. Ma il procuratore Giuseppe Pignatone valuta anche l’opportunità di una simile scelta, a fronte delle dichiarazioni del Viminale, che ha negato la ”trattativa”, e della difficoltà di provare un effettivo ruolo del capo tifoseria, con la conseguenza che l’eventuale iscrizione porti solo ad esarcerbare gli animi per concludersi con un’archiviazione.

LO STUB L’esame dello stub, che rileva la presenza di nitrati sulle mani di chi ha usato un’arma da fuoco e al qualeDe Santis è stato sottoposto domenica, è positivo. Per gli inquirenti è la prova regina, anche se la difesa darà battaglia sulla possibilità che il lancio di petardi sia sufficiente a falsare il test. Per gli inquirenti, non ci sono dubbi, è stato De Santis a sparare a Ciro Esposito, il tifoso del Napoli gravemente ferito. Ma a incastrarlo c’erano già le testimonianze contenute nell’informativa della Digos. In tre sostengono di avere visto De Santis sparare contro i supporter del Napoli, tornati a vendicarsi con le spranghe dopo il lancio dei petardi dei giallorossi. Due video, poi, mostrano come l’ultrà, che insieme ad altri soggetti non ancora identificati (tre con caschi integrali, precisa un supertestimone) avesse teso un agguato ai napoletani e fosse stato aggredito dagli azzurri incappucciati. Il pm ha chiesto la convalida degli arresti per i quattro, tentato omicidio, porto e detenzione di arma abusiva per De Santis, rissa per i tre feriti napoletani. Gli interrogatori dovrebbero svolgersi domani.

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