(S.Carina) C’è chi lo ha definito vertice, altri hanno preferito liquidarlo come una semplice chiacchierata a cena. La sostanza non cambia. Sabato sera Pallotta, Sabatini, Baldissoni e Garcia hanno approfittato di trovarsi insieme a tavola per delineare le strategie del prossimo mercato (ieri, invece, cena di gruppo alla quale ha partecipato anche la squadra). Non che queste non fossero chiare prima del meeting statunitense ma nell’ultima settimana sono accaduti almeno due eventi (lo strappo di Benatia e il grave infortunio di Dodò, non volendo considerare le paturnie di Gervinho) che cambiano in parte il mercato della Roma anche se Garcia per l’ennesima volta è stato chiaro: «Abbiamo bisogno di gente con esperienza in Champions, migliorando sia la qualità che la quantità, ma la prima cosa che dobbiamo fare è tenere i nostri giocatori».
GRANA MEHDI – Non sarà facile, a partire da Benatia. Il club continua a far trapelare che il difensore rimarrà nella capitale. Giusto ribadirlo ma è inevitabile che la memoria torni a pochi mesi fa (settembre 2013) quando il d.s. si presentò in sala stampa a Trigoria per spiegare, tra le altre cose, la cessione di Lamela: «All’inizio non abbiamo mai pensato di cedere Erik. Nel momento in cui lo abbiamo fatto, era la scelta giusta. Era cambiato infatti lo scenario intorno a lui dopo l’offerta ragguardevole che aveva ricevuto che non avremmo voluto e potuto pareggiare. Non potevamo non tenere presente il suo stato d’animo, sarebbe stato difficile rinegoziare un contratto a quelle condizioni. Piuttosto che fare una battaglia, abbiamo deciso di accettare l’offerta». Chiudendo gli occhi, sembra la fotocopia della situazione di Benatia. La Roma ha offerto 600mila euro di adeguamento al calciatore portando lo stipendio a 1,8 milioni mentre il franco-marocchino chiede almeno 2,7 più premi. Considerando che appare difficile che la filosofia (non le esigenze finanziarie, ndc) del club possa cambiare in così poco tempo, se il difensore si presenterà a Trigoria con una proposta di acquisto sui 30 milioni, partirà. E’ chiaro che dopo le sue dichiarazioni le società interessate (si profila derby inglese tra Manchester City e Chelsea con Bayern Monaco terzo incomodo visto che il Barcellona è vicino all’acquisto di Marquinhos) giocano al ribasso. La Roma aspetta monitorando il mercato. Ieri Vertonghen ha dichiarato di voler rimanere a Londra ma il suo profilo aveva già perso punti da qualche giorno, visto che la priorità sembra essere quella di un centrale di piede destro. Se Garcia continua a proporreBasa (Lille), Sabatini guarda (anche) altrove studiando i pro e contro di Paletta e Lovren, non tralasciando né Alderweireld tantomeno lo svizzero Schar del Basilea. Nomi accomunati dal fatto di essere centrali ‘dominanti’, abili nel gioco aereo, nell’anticipo e «con esperienza in Champions» (meno il parmense che tuttavia ha giocato la Libertadores con il Boca e parteciperà ai prossimi mondiali).
REBUS TERZINI – «Dobbiamo aspettare le valutazioni su Dodò e Balzaretti», ha spiegato ieri Garcia a Roma Channel. Il club, infatti, non ha ancora ufficializzato la diagnosi per il brasiliano (sospetta lesione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, ndc). Questo perché al rientro in Italia (a meno che il ragazzo non decida di rimanere negli Usa, ndc) vorrebbe prima farlo visitare da uno specialista. Tuttavia l’incognita delle condizioni di Balzaretti (fermo dal 10 novembre) impongono, per ora, l’arrivo di due terzini. Bloccato Abner (anche lui reduce da un intervento chirurgico al crociato) e aspettando che il tecnico esprima un giudizio su José Angel, serve un titolare: i sogni sono Kolarov e Ricardo Rodriguez, più accessibili Adriano e Santon..