(M.Ferretti) – Sta diventando una strana faccenda, quella legata a Mehdi Benatia. Troppe cose non convincono al cento per cento, al punto di apparire senza senso. Ma, per questo, forse realmente ricche di contenuti.Un intrigo? Chissà. Un massiccio gioco delle parti, con tanto di bluff e contro bluff? Chissà. Lo scopriremo solo vivendo. Intanto, vale la pena ricordare quanto detto dal difensore marocchino lo scorso 30 aprile, cioè meno di un mese fa, al termine della partita di Reggio Emilia contro il Sassuolo. «Io sicuramente voglio fare parte di questo progetto. Non mi vedo da un’altra parte ma decide la società: se domani mi dicono che devo andare via per problemi economici, mi dispiacerebbe molto. Ma io mi sento romanista e voglio stare qua a lungo», il virgolettato di Benatia. Una volta salutata Trigoria e raggiunto il ritiro della propria Nazionale, Mehdi cambia registro. «Ho parlato con i dirigenti per un miglioramento del contratto ma non c’è intesa e non credo andrà a buon fine. A Roma sto bene, ma a 27 anni devo riflettere sulle grandi proposte di club che sono il sogno di ogni giocatore: Barcellona, Bayern, Manchester City», la sua intervista al portale Koora.com il 23 maggio. Tra la dichiarazione d’amore e quella dei redditi, il mancato accordo sul ritocco all’ingaggio. Con la società, che prima della sparata del giocatore aveva fatto trapelare grande ottimismo, ora sorprendentemente a bocca chiusa; solo una mezza frase affidata a Rudi Garcia, «sono cose normali di fine stagione, di mercato». Poi, ufficiosamente, da Casa Roma anche la “notizia” di una brutta litigata con l’agente di Mehdi.
PENSIERI E PAROLE – Tra silenzi e urla, una riflessione a largo raggio e tre ipotesi: 1) Benatia non sapeva o non si rendeva conto di quello che diceva; 2) Benatia per dire quelle cose ha già in cassaforte una super offerta di un altro club; 3) Benatia e la Roma stanno cercando insieme una soluzione, pubblica e privata, che accontenti entrambe le parti. A questo proposito, va raccontato che ieri a Barcellona sono stati segnalati (da fonti francesi) i procuratori del marocchino, ovviamente per incontrare i dirigenti del Barça. Benatia, però, è sotto contratto con la Roma fino al 2018, quindi non può (potrebbe) ascoltare altri club, se non con l’autorizzazione della società proprietaria del suo cartellino. Cioè, la Roma. E, allora, le cose sono due: o la Roma è a conoscenza di tutto oppure il clan di Mehdi sta giocando realmente sporco. Illogico pensare che la Roma, come qualsiasi altra società, non sappia per filo e per segno cosa faccia l’agente di un suo calciatore: e, se Benatia è davvero intoccabile, è bene dirlo subito e ad alta voce. Serve chiarezza, insomma. Del resto, la Roma non può aspettare che il caso vada avanti a lungo: se Benatia resta, ok; ma se vuole/deve andare via, meglio sbrigarsi per avere più tempo per acquistare un sostituto che sia all’altezza delle aspettative di Garcia (il croato Lovren è l’osservato speciale). Uno da prendere con i soldi eventualmente ricavati dalla cessione del difensore, magari dopo un’asta (con Barça, City e Chelsea al tavolo delle pretendenti: ecco l’obiettivo del clan di Benatia) dagli esiti (economici) per ora impronosticabili. Ma, come accade in questi casi, a tutto vantaggio del club. Oggi tornano dagli Usa Sabatini e Baldissoni: la storia continua.