(V. Meta) – Altro che stagione finita, per Mattia Destro comincia adesso il secondo tempo. Intervallo brevissimo fra la sfortunata trasferta nello stadio del suo esordio in Serie A e la partenza per Coverciano, dove nella tarda serata di ieri ha raggiunto il raduno dei trenta preconvocati azzurri per il Mondiale. Il tempo per qualche parola di saluto ai tifosi e per fare i complimenti a Rudi Garcia, il tutto a margine dei premi Ussi, l’appuntamento del giorno dopo l’ultima di campionato organizzato al Circolo Canottieri Aniene. Tredici gol dall’8 dicembre al 18 maggio (ma con in mezzo cinque giornate complessive di squalifica): gliel’avessero detto solo sei mesi fa, altro che firma ci avrebbe messo. «La mia stagione è iniziata in maniera particolare – ha detto – ma la cosa più importante per un atleta è credere in se stesso e continuare a lavorare sempre». Meglio non chiedersi dove avrebbero potuto essere lui e la Roma se non avesse buttato i primi quattro mesi di campionato per venire a capo di un infortunio al ginocchio che a un certo punto aveva assunto i contorni del giallo. Meglio guardare avanti, alla Champions League che per Destro sarà una novità e alla prossima stagione da vivere finalmente dal primo all’ultimo sorso.
Con una certezza chiamata Rudi Garcia: «Il mister ha fatto un lavoro straordinario – i complimenti di Mattia – e il merito di questa stagione è di tutti, suo e di tutto lo staff che è stato lì con noi sin dal primo giorno». D’altra parte, fra i meriti del tecnico c’è anche quello di aver saputo costruire con il suo capocannoniere un rapporto solido e di reciproca stima nonostante il periodo delicato che Destro stava attraversando al momento dell’insediamento di Garcia, quando la lunga notte dell’infortunio era più buia che mai e lui era costretto a stare a guardare mentre i compagni stupivano tutti con il loro record di vittorie. Quando finalmente li ha raggiunti, in compenso, si è ripreso tutto con gli interessi.
AZZURRO La rincorsa al Mondiale è cominciata il giorno stesso del suo ritorno in campo e se all’inizio sembrava il Brasile sembrava poco più di un sogno, con il passare delle giornate e l’aumento dei gol, ha preso via via più corpo. Raggiunta la pre-convocazione, l’obiettivo da oggi al 2 giugno è guadagnarsi un posto nei ventitré che partiranno per Rio: «Speravo di essere nei trenta e sono molto contento di starci. Ora speriamo di convincere Prandelli in queste due settimane». A Coverciano contava di andarci con l’amico e compagno di stanza Alessandro Florenzi, rimasto invece fuori dalla lista nonostante in campo possa fare praticamente tutto: «Se lo avrei portato al Mondiale? È una decisione che spetta al mister – prova a glissare – ma la risposta da compagno di squadra è scontata. L’Italia comunque è una grandissima squadra e darà del filo da torcere a tutte». Magari proprio grazie ai suoi gol.