(A.F.Ferrari) Rudi Garcia guarda avanti. A pochi giorni dall’ultima, ininfluente, partita di campionato contro il Genoa, il tecnico della Roma pensa già a settembre.
All’annata 2014-15 in cui «vogliamo vincere almeno un titolo». Sarà quello l’obiettivo. «Per questo lavoriamo ogni giorno – sono le sue parole – per fare una rosa competitiva in vista della prossima stagione. Dobbiamo costruire una rosa forte. Sarà dura con la Champions… Toglie energie mentali, forse faremo meno punti ma vinceremo lo scudetto». Quanto alla Champions il tecnico francese afferma: «Saremo sicuramente nell’urna 4, avremo due, tre squadre forti nel girone, l’obiettivo sarà superarlo. Faremo di tutto per portare in alto non solo i colori della Roma ma per portare punti al ranking dell’Italia».
L’ex Lilla ha poi parlato del suo carattere. Un carattere forte che ha trasmesso alla squadra: «Il mio carattere mi porta ad essere sempre al 100%, abbiamo un obiettivo chiaro che è quello di giocare bene, sempre per vincere, è un atteggiamento quotidiano – ha aggiunto durante il convegno “Agonismo e vita quotidiana” presso il Campus Bio Medico – e con la mia squadra sono veramente tranquillo, il merito di quest’anno è dei miei giocatori». Giocatori che Garcia ha elogiato anche dal punto di vista umano: «La scorsa estate non abbiamo scelto solo grandi giocatori ma anche grandi uomini». La grande Roma del prossimo anno sarà guidata ancora una volta dal suo Capitano, Francesco Totti: «È un grande campione, che lui poteva essere il valore aggiunto l’ho scoperto dall’inizio, è il primo con cui ho parlato. Sono stato chiaro con lui, volevo sapere – ha aggiunto Garcia – se aveva ancora fame. E lui occhi negli occhi mi ha risposto che la sua passione è grandissima, che vuole vivere grandi emozioni sul campo, non solo è un grande campione ma è un uomo di grande qualità. Mi piacerebbe vincere qualcosa con lui».
Sul rapporto con i suoi giocatori Garcia ha poi spiegato: «Sono io a prendere le decisioni sulla formazione, a volte è difficile dire tutto all’allenatore, facciamo in modo di passare per altre strade, penso ai miei allenatori (Bompard e Fichaux, ndr) che lavorano con me, loro possono avere un rapporto più vicino ai giocatori senza tradire mai, per fare in modo che ognuno sia al meglio nella propria testa e lasci i problemi individuali o della vita privata fuori dallo spogliatoio, compreso il rapporto con l’allenatore». Il risultato? Uno spogliatoio completamente ricostruito dopo due anni fallimentari: «Sul rafting…era un po’ strano vedere la reazione dei giocatori. Cosa ha detto Totti? Penso che all’inizio non erano sicuri del lato positivo di questa cosa ma io ho capito subito durante questa sfida e soprattutto nel pullman dopo il rafting che non solo la cosa era piacevole ma nasceva uno spirito di squadra».
E il gruppo si è creato anche grazie ad alcuni «”giochi” che facevamo al ritiro», ha poi spiegato Florenzi (anche lui presente al convegno): «È un modo di correre con la palla, lavorando sulla tecnica individuale dei giocatori più che sul correre senza palla». Nel corso del convegno, l’allenatore giallorosso si è poi lasciato andare a una battuta sul codice etico di Prandelli: «Se prendiamo il titolo di questo convegno per Prandelli è una bella sfida…». Poi, dopo aver glissato sul mercato, ha ricordato: «Quando sono diventato romanista? Dopo il derby. Rimpianti? Quando uno ha la fortuna di vivere la sua passione è un privilegio…».Infine, ha parlato del nuovo stadio della Roma: «Noi avremo il nostro stadio e cambieranno le cose. Anche se mi piace l’Olimpico, abbiamo bisogno del nuovo stadio per crescere e Pallotta è stato chiaro su questa cosa. Il presidente ha parlato di «tifosi accaniti ma senza fumogeni e razzi»? Bisogna buttare fuori tutti gli stupidi che fanno cose brutte dentro e fuori lo stadio – ha tagliato corto Garcia – Ci sono le leggi e bisogna applicarle. In Inghilterra ci sono riusciti allora si può fare anche negli altri Paesi…». Dritto al punto, come piace a lui.