(V. Meta) Qualcuno dirà che una stagione come quella della Roma si meritava un ultimo atto all’altezza. In fondo l’ha avuto, perché per la squadra di Garcia il campionato è finito con la notte da arancia meccanica del 2-0 al Milan, quando la differenza fra il calcio che gioca la Roma e quello di tutti gli altri è emersa più chiara che mai. Il resto, le tre sconfitte consecutive che mandano in archivio la stagione lasciando fra i giallorossi e la Juve diciassette punti bugiardi, è un’appendice un po’ amara, ma che magari servirà di lezione.
L’ultimo giorno di scuola a Marassi è un regalo al Genoa (che non vinceva dal 26 marzo), oltre che l’occasione per vedere in campo tre dei dieci giovani convocati da Garcia: Federico Ricci e Tin Jedvaj alla prima da titolare (entrambi promossi con lode) più Luca Mazzitelli, l’unico a debuttare in Serie A e non senza una certa personalità. Si ricomincerà dalla doppia prospettiva campionato-Champions e sarà una prospettiva bellissima. Con metà squadra titolare rimasta a casa fra acciacchi e riposo preventivo in vista del Mondiale, Garcia conferma il modulo con il tridente e Skorupski fra i pali, mentre in difesa, senza Maicon e Torosidis, c’è Jedvaj (prima da titolare in Serie A) a fare il terzino destro, con i soliti Benatia e Castan più Bastos, riproposto a sinistra. In regia va Nainggolan, insieme a un Taddei all’ipotetico passo d’addio in giallorosso e a un Florenzi che torna all’antico ruolo di interno a centrocampo. Davanti c’è Destro (come De Rossi, atteso a Coverciano entro stasera) con Ljajic e Federico Ricci, alla terza partita in Serie A, la prima dall’inizio. Anche Gasperini è alle prese con assenze importanti, su tutte quella dello squalificato Gilardino, a centrocampo c’è Cabral per l’infortunato Bertolacci, mentre in attacco Centurion vince il ballottaggio con Fetfatzidis accanto a Calaiò.
I ritmi non possono essere intensi, però almeno nel primo tempo non sono neanche da vacanza: fino all’intervallo il migliore in campo è Perin, che chiude la sua stagione aggiungendo almeno altre cinque parate al suo bottino da record (251 in due anni di Serie A, nessuno ha parato più di lui). La partita la fa la Roma, pericolosa al 9’ su azione di calcio d’angolo, sponda di Destro per il tiro di controbalzo di Nainggolan che non trova la porta. Al 20’ Skorupski si prende gli applausi per una grande risposta di riflessi sul tentativo di testa di Marchese, intervento identico a quello con cui Perin dice di no a Destro tre minuti più tardi, prima che l’arbitro si accorga del fuorigioco. Il portiere del Genoa chiude la porta anche a Federico Ricci, Ljajic, Destro e Taddei, evitando con uno splendido intervento un gol che il brasiliano avrebbe meritato.
Dopo l’intervallo, dagli spogliatoi esce la noia: fino alla mezz’ora l’unica emozione è l’esordio in Serie A del diciottenne Mazzitelli, che al 14’ subentra a Federico Ricci e va a fare l’intermedio a sinistra, con Florenzi che avanza nel tridente. La scossa arriva quando Gasperini azzecca i cambi inserendo Fetfatzidis e Konate. Al 30’ è molto bravo Skorupski in uscita alta fra tre avversari per arrivare prima dei tutti sul calcio d’angolo battuto dall’attaccante greco, ma otto minuti dopo il portiere polacco non può nulla sul pallonetto dello stesso Fetfatzidis, lanciato a rete da un errore in appoggio di Nainggolan. Finale tutto del Genoa, che prova a legittimare il vantaggio con Konate (ancora bene Skorupski) e poi con un colpo di testa di Centurion che esce di poco. L’ultimo fotogramma è per un gran recupero di Mazzitelli sull’ex romanista Motta, con tanto di progressione sulla fascia e fallo conquistato. La Roma ripartirà anche da lui. Il futuro può cominciare.