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IL TEMPO Aiutini, ingiustizia sportiva e un campionato segnato

A. Conte
A. Conte

(F. Bovaio) La Juventus ha vinto il suo scudetto e un altro campionato va in archivio, compresi i complimenti di rito alla Roma, che di quelli si deve accontentare. Anche perché se osa sollevare dubbi sulla legittimità dell’impresa dei torinesi rischia di essere tacciata di provincialismo. Ma i troppi dati di fatto di un campionato comunque condizionato da arbitri, televisioni e giudici sportivi resteranno indelebili nella memoria dei tifosi giallorossi. Cominciamo dagli arbitri, che hanno commesso errori clamorosi come quelli nei due derby di Torino a favore dei bianconeri, ovvero il gol decisivo segnato all’andata da Pogba dopo un netto fuorigioco non rilevato di Tevez e il rigore non dato nel ritorno ai granata per lo sgambetto di Pirlo a El Kaddouri. Oltre alla doppia mancata espulsione di Vidal. Dello stesso tenore il gol del possibile 2-1 annullato al Chievo a Verona sempre contro i bianconeri (che poi vinsero loro per 2-1) per un offside che non c’era.

Nell’occasione l’assistente Preti confuse Thereau, che veniva da dietro, con Paloschi, che era in offside, ma passivo. E poi la rete dell’1-0 di Llorente in casa contro il Napoli che andava annullata per fuorigioco dello stesso e il rigore non dato poco dopo agli azzurri. Ma anche il penalty assegnato alla Juve contro il Genoa per uno sgambetto di Biondini ad Asamoah appena fuori area e i gol in fuorigioco in casa del Verona, al quale venne negato un rigore per il fallo di mano di Vidal, ma fu data la rete in offside di Toni. Altrettanti gli sbagli che hanno frenato la Roma, a partire proprio da quelli che subì in casa del Torino, dove Banti sorvolò sul fallo di Meggiorini su Benatia nell’azione che portò all’1-1 del Toro e su quello da rigore di Darmian su Pjanic che poteva fruttare alla Roma il possibile 2-1.

E in quel periodo erano i bianconeri ad inseguire i giallorossi. Poi la Roma fu penalizzata anche nella gara contro il Sassuolo (contatto in area ospite sull’1-0 tra Marrone e Ljajic non punito), a Bergamo (netto fallo di mano di Canini su tiro di Maicon non rilevato da Damato) e a S.Siro contro il Milan, dove Rocchi non punì con il rigore la trattenuta di Bonera a De Rossi anche se a quest’ultimo fu quasi sfilata la maglia.

E in quel momento si era sull’1-0 per la Roma, che con il penalty avrebbe potuto chiudere la partita, che poi, invece, finì 2-2. Quanto alle televisioni ricordiamo il can can che montarono per la gomitata di Destro ad Astori a Cagliari, inducendo all’uso forzato della prova tv per squalificare il romanista per quattro giornate e le omissioni da parte di queste sulle gomitate altrettanto punibili di Chiellini.

Una costante del campionato bianconero così come le controverse decisioni del Giudice Sportivo Tosel, sempre pronto a chiudere la curva giallorossa per cori razzisti e mai così solerte nel fare altrettanto con quella bianconera, mai dormiente sul tema. Anzi, quando questa fu chiusa per davvero e la Juve mandò i bambini al posto degli ultras, pure quelli cominciarono a sfottere pesantemente il portiere avversario ad ogni rinvio. Due pesi e due misure. Così è se vi pare. Se no saremo provinciali a scriverlo. Pazienza. Ce ne faremo una ragione.

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