(A. Austini) – Un tassello può saltare, ma è il mosaico che conta. Mentre all’apparenza la Roma sembra concentrata sul futuro di Benatia, sotto traccia stringe la mano al suo fedele compagno di reparto: Castan ha raggiunto l’accordo per il rinnovo. Gli ultimi dettagli sono stati limati da Sabatini con il papà-manager di Leandro, firma e annuncio arriveranno a tempo debito. Il contratto del difensore brasiliano verrà allungato di due stagioni, dall’attuale scadenza del 2016 al 2018, quando Castan avrà compiuto 32 anni. Come premio alle prestazioni ultra-positive e alla serietà mostrata sempre negli allenamenti, la società gli ha riconosciuto un piccolo aumento. Dopo aver guadagnato 1.8 milioni netti (comprensivi di un premio alla firma) nella prima stagione in giallorosso, da quest’anno lo stipendio è sceso a 1 milione e mezzo e adesso, grazie, all’adeguamento, il difensore riuscirà a recuperare quei 300mila euro in più. Ritoccati anche i bonus, Castan ha realizzato il suo desiderio di sempre: giocare più a lungo possibile per la Roma.
Al fianco di chi? Il destino di Benatia rimane un’incognita. L’agente Moussa Sissoko è segnalato di nuovo a Barcellona, dove serve come il pane un centrale dopo il ritiro di Puyol. Ironia della sorte, i catalani devono scegliere tra il presente e il passato della Roma: l’alternativa a Benatia è quel Marquinhos (in vantaggio) venduto a peso d’oro al Psg e di nuovo in partenza. Il blitz del procuratore del marocchino dimostra che la partita è ancora aperta. Il Barça, però, non pare affatto intenzionato a partecipare a un’asta con il Manchester City che ha già promesso una montagna di sterline a Benatia (oltre 3 milioni di euro netti a stagione). Chiunque si metterà d’accordo con Mehdi, dovrà poi accontentare la Roma per nulla disposta a concedere sconti. Il prezzo di partenza è 40 milioni e sotto i 35 non si scende. Almeno nelle intenzioni.
Garcia fa ovviamente il tifo perché nessuno li offra, intanto ha accolto con piacere l’intesa con Castan. Un segnale di continuità dopo il rinnovo di Pjanic, il ritocco concesso a Gervinho e il nuovo quinquennale di Romagnoli già pronto nel cassetto. Avanti il prossimo: Florenzi aspetta da tempo un meritato aumento (guadagna meno di un milione), poi sarà il turno di Destro. Si gioca invece la conferma Toloi: se il San Paolo abbassa il prezzo del riscatto a 3-4 milioni dai 5.5 pattuiti, la Roma è pronta a chiudere. Si decide a giorni, mentre Bastos ha ben poche speranze e Taddei ha già salutato.
Ben altri i pensieri di Dodò, che ieri a Orlando si è imbarcato insieme ai compagni sull’aereo che stamattina riporta a Roma la squadra. Il dolore al ginocchio è diminuito e lo sfortunato brasiliano ha partecipato alla serata organizzata da Pallotta in un bowling. Solo i prossimi esami diranno cosa lo attende: si teme una nuova lesione al crociato e al menisco ma c’è ancora una piccola speranza che il responso dei primi accertamenti inviati al Campus Biomedico siano falsati dalla vecchia cicatrice. Qualsiasi sia il responso, Garcia ha bisogno di almeno un terzino a sinistra. Gabriel Silva del’Udinese è un profilo interessante, ma occhio a quello che offre il campionato francese. Il baby brasiliano Abner è un discorso a parte: entro fine mese Sabatini deve decidere se acquistarlo a 5 milioni dal Curitiba e poi «parcheggiare» il ragazzo sprovvisto di passaporto comunitario (e reduce anche lui da un grave infortunio al ginocchio) a un club italiano come ha fatto con Paredes e Sanabria.