(E. Menghi) – Non ha nulla da perdere Garcia, che farà fronte all’emergenza difensiva schierando una formazione super offensiva a Catania. La partita che conta non è questa, ma il big match con la Juventus. Poco importa se non avrà più valore a livello di classifica, tutti vogliono giocarla alla morte.
Ecco perché nessuno vuole correre il rischio di infortunarsi. A partire da Castan, che si è fermato durante la rifinitura per un fastidio muscolare. Il brasiliano ha saltato in via precauzionale la partitella finale e questa mattina farà un provino per capire se potrà essere effettivamente utilizzabile. Difficile che lo sia comunque dal primo minuto, proprio perché giocare sopra al dolore potrebbe aumentare il danno e fargli perdere lo scontro con i bianconeri.
Benatia ha superato la lesione muscolare e da una settimana si allena con i compagni senza problemi, ma anche lui vuole preservarsi ed è partito con la squadra più per fare gruppo che per altro. Qualche minuto gli farebbe bene, visto che «non ha ancora una partita intera nelle gambe», come precisato da Garcia. Toloi non ha superato il test in campo ed è rimasto nella capitale, ancora dolorante alla tibia.
L’emergenza difensiva non allarma l’allenatore francese che dovrebbe arretrare De Rossi e mettergli al fianco Romagnoli. Una coppia inedita, improvvisata, ma è il momento giusto per le prove. Dodò e Maicon saranno gli esterni. E con il passo indietro di Daniele, in mediana restano Taddei e Pjanic, dato che Nainggolan è squalificato. Si dovrebbe perciò passare al 4-2-3-1, già visto all’andata proprio contro i siciliani. Florenzi, Gervinho e Ljajic, testati insieme in partitella, dovrebbero partire alle spalle di Totti. La panchina sarà perlopiù composta da Primavera: con i «soliti» Ricci e Mazzitelli, ci saranno il terzino Marin e il centrocampista Pellegrini, alla prima convocazione in serie A.