(S.Pieretti) – Abbiamo fatto trenta, facciamo pure trentuno. Nella lista consegnata dal ct azzurro Cesare Prandelli alla Fifa c’è un uomo di troppo. E non è Chiellini. Il commissario tecnico ha già ampiamente scagionato lo juventino dalla gomitata rifilata domenica scorsa a Pjanic: assoluzione piena. Del resto siamo in Italia e il codice – quello penale, così come quello etico – viene applicato ai conoscenti, e interpretato per gli amici. Questa storia rischia di intossicare il Mondiale prima dell’inizio, ma gli azzurri – si sa – in un clima ostile rendono di più.
I giocatori si ritroveranno il 19 maggio a Coverciano per tre giorni di allenamento. Minivacanza di altri tre giorni, poi si inizierà a fare sul serio con la prima amichevole in programma il 31 maggio a Londra contro l’Irlanda. L’elenco inviato ieri alla Fifa comprende trentuno nomi: compare quello del portiere del Parma Mirante, ma unicamente a scopo precauzionale. Scontate le convocazioni di Buffon, Sirigu e Perin, restano fuori il laziale Marchetti, lungamente nel gruppo azzurro, e il friulano Scuffet che dopo un avvio di carriera esaltante ha pagato qualche errore di gioventù. Esclusioni più o meno eccellenti anche in difesa dove il bianconero Ogbonna paga le ultime prestazioni incerte, e dove il cagliaritano Astori cede il passo all’interista Ranocchia. Confermato nelle retrovie il pacchetto difensivo dei campioni d’Italia: insieme a Chiellini ci saranno Barzagli e Bonucci. Con loro c’è anche Paletta. Per quanto riguarda gli esterni, Maggio e Pasqual riescono a salire sull’ultimo treno in corsa, De Sciglio è una conferma attesa, così come l’altro milanista Abate. Darmian rappresenta la novità.
Le scelte più discusse arrivano dal centrocampo, dove il ct decide di lasciare a casa il romanista Florenzi dopo un campionato disputato su livelli eccellenti. La duttilità tattica del centrocampista giallorosso sarebbe potuta essere preziosa in un torneo incerto come il Mondiale, dove equilibri tattici e situazioni cambiano repentinamente nel corso di una stessa partita. L’altra bocciatura è per l’ex juventino Giaccherini. Paga la lontananza dall’Italia anche Alessandro Diamanti: la Cina è vicina, ma non troppo.Promossi a pieni voti Pirlo, Marchisio e De Rossi, che rappresentano l’intelaiatura del reparto centrale. Con loro ci sono i «parigini» Verratti e Thiago Motta, il milanista Montolivo, il laziale Candreva, il parmense Parolo, il veronese Romulo e Alberto Aquilani che grazie a un finale di stagione brillante conquista un’altra possibilità – l’ultima – per staccare un biglietto aereo per Rio de Janeiro.
Le incognite maggiori riguardano l’attacco: presentarsi in Brasile con Pepito Rossi vorrebbe dire sfruttare al meglio un’assonanza minacciosa che sotto il Corcovado ha ancora significati nefasti per i sudamericani. Ma l’attaccante della Fiorentina dovrà giocarsela col napoletano Insigne, protagonista assoluto della finale di Coppa Italia. Poi ci sono Cassano e Balotelli. Possono combinare qualsiasi cosa. Anche in positivo. Immobile e Cerci, i nuovi gemelli del gol del Torino rappresentano una risorsa importante. E poi c’è il romanista Destro. Quello brutto e cattivo.