(E. Menghi) – Altro che gita domenicale. Roma-Juventus è senza obiettivi, ma Conte e Garcia, per una volta, la pensano allo stesso modo: niente figuracce.
Il tecnico leccese non stravolgerà la formazione e pretenderà almeno un pareggio per lasciare aperta la possibilità di chiudere a quota 100 punti. I due giorni di riposo concessi alla squadra non autorizzano cali di concentrazione. Vucinic potrebbe non presentarsi proprio, mentre cresce l’attesa per Osvaldo, che i fischi dei romanisti li conosce bene. Conte potrebbe puntare su Giovinco e Llorente.
La Roma vivrà questa partita con un senso di rivalsa particolare e poco importa se al posto dei riflettori ci sarà il sole delle 17.45 a illuminare l’Olimpico (alle 11.30 a Trigoria c’è Roma-Inter Primavera, semifinale dei playoff). La vittoria in Coppa Italia non ha cancellato il doloroso ko allo Stadium, che Chiellini ricorda con piacere: «Erano convinti di venire a fare punti, ma noi l’abbiamo voluta a tutti i costi».
Acqua passata? Non proprio. E poi c’è la storia degli «aiutini». Le 4 giornate di stop per Destro sono state vissute come l’ennesima ingiustizia. Mattia torna e va a caccia del 14esimo gol, anche per Prandelli, che potrebbe così dire il fatidico sì azzurro. Tevez si è rassegnato, in Brasile non ci andrà, ma non vuole fermarsi: a De Sanctis vuole segnare il 20esimo gol. Totti spera di avvicinarsi alla doppia cifra, idem Gervinho a cui ne manca uno: «Voglio far gol alla Juve. Lo scudetto si è giocato sui dettagli. Sogno di vincere il Mondiale e poi la Champions qui». C’è anche l’imbattibilità all’Olimpico da preservare.
Insomma, le motivazioni non mancano. Toloi ne avrebbe forse più degli altri, per via del cartellino da riscattare, ma il dolore alla tibia è tornato e ieri si è fermato di nuovo. Dodò non è al meglio per una botta al piede sinistro e Torosidis si scalda. Strootman è atterrato ieri sera nella capitale e, oltre ai controlli medici, farà il tifoso allo stadio.