(E.Menghi) Avrà pure la «langue de bois» (lingua di legno), come si dice in Francia, ma quando ha da dire qualcosa lo fa con una chiarezza disarmante.
Non che il concetto sia nuovo all’ascolto, ma nel ripetersi Garcia rafforza la sua idea:«Quest’anno abbiamo perso alcuni giocatori per infortunio e se arriviamo ad affrontare una stagione con la Champions senza che la squadra diventi più forte, andremo a sbattere contro un muro. Dobbiamo trattenere i migliori e rinforzare la rosa. Il rinnovo di Pjanic è un segnale forte che va nella direzione di ciò che vogliamo fare. Benatia ha 4 anni di contratto e nessuna clausola rescissoria. Il fatto che alcuni club si interessino a lui è normale, ma la prossima stagione sarà un giocatore della Roma».
Per Rudi è un capitolo chiuso, ma non è detto che City, Barcellona (l’agente di Mehdi è segnalato in Spagna) e Bayern Monaco siano d’accordo. Si sta lavorando per ritoccare verso l’alto lo stipendio del marocchino, ma «l’obiettivo – puntualizza il tecnico francese a L’Equipe – è di non gonfiare il monte ingaggi perché non ne abbiamo i mezzi. L’anno scorso si è fatto un grande sforzo, quest’ anno non dovremmo aver bisogno di vendere».
Le parole di Garcia fanno eco a quelle del dg Baldissoni: «Non abbiamo in programma di fare cessioni eccellenti». Il mercato, però, non sempre rispetta la linea iniziale e qualche fuori programma può capitare. Rudi si augura che non accada alla sua squadra, perché «bisogna avere i mezzi per continuare a sfidare la Juve e per fare bene in Champions. La dirigenza vuole fare della Roma uno dei migliori club europei. Siamo nella giusta direzione». La rotta l’ha portato in America, di nuovo, e proprio lì potrebbe essere fatto un grosso passo in avanti verso il suo rinnovo: «Ci sarò nella prossima stagione. Non c’è urgenza, sono sotto contratto e credo nel progetto del club. È bello vedere che il mio nome accostato a quello di grandi club, è il riconoscimento del mio lavoro, però queste voci non cambiano nulla: voglio restare». Difficilmente la firma sarà annunciata durante la breve tournée in Florida, ma la visita del presidente Pallotta, prevista per sabato, potrebbe portare un’accelerata.
I giallorossi sono partiti ieri mattina intorno alle 10 dall’aeroporto di Fiumicino e, dopo aver fatto scalo a Francoforte, hanno raggiunto nella serata italiana Orlando. Dodò ha fatto i conti con la paura di volare, ma ci ha scherzato su in un video con Castan: «Dieci ore sono troppe, tocca divertirsi. Voglio scendere!». C’è chi ne ha approfittato piuttosto per riposare, come Ljajic: «Ma come si fa a dormire 6 ore di fila? – si chiede Nainggolan – Nemmeno mangia o beve! Pronti per qualche scherzetto?». Garcia, alla fine, è rientrato da Parigi e ha viaggiato con la squadra. Avrà a disposizione un gruppo ridotto data l’assenza di infortunati e nazionali.
Non c’è De Sanctis, operato ieri, ma con lui e Skorupski i pali sono al completo: «Lloris è un portiere fantastico, ma non cerchiamo un giocatore in quel ruolo». In mediana può tornare alla base Bertolacci, che si è proposto: «Sono adatto al gioco di Garcia». La Roma il grande colpo lo vuole fare in attacco. È lì che può cambiare il peso specifico della squadra: «Quest’anno siamo stati un po’ come Ronaldo con il Pallone d’Oro negli anni di Messi. Ma Cristiano ha finito per vincerlo». L’esempio calza a pennello.