(Di Santo) – Avrà pure «visto e rivisto l’azione», Cesare Prandelli, ma il ct azzurro non poteva certo prevedere quello che si sarebbe scatenato sui social network. La pietra dello scandalo è il pass mondiale annunciato per Giorgio Chiellini dopo la gomitata rifilata a Pjanic durante la gara con la Roma: «Per me non è un gesto violento». Un codice etico ad personam che cozza con la «legge Destro», escluso dai test fisici degli azzurri per un caso analogo dopo un uso inedito della prova tv. La scintilla che dà fuoco alle polveri di Twitter è l’hashtag lanciato da Rete Sport: #veritaprandelliane. In poche ore diventa l’argomento più twittato della giornata. Ed è gara a chi spara la «verità» più grossa. Filo conduttore lo straordinario incipit di Prandelli che sembra studiato da un mago del marketing: «Ho visto e rivisto l’azione e…».
Pallonate. Un finto Paulo Montero fotografa l’ipocrisia della nazionale libro Cuore che fa figli e figliastri: «Se 20 anni fa c’era el CodiceEtico, no potevo giocare neanche al Superenalotto». Le battute sul mondo del pallone sono tra le più gettonate. «Ho visto e rivisto le immagini e in fondo Moggi stava chiudendo lo spogliatoio a chiave pensando non ci fosse più nessuno». E ancora: «i capelli di Conte sono solo cresciuti», «il gol di Maradona all’Inghilterra era regolare. È la palla che è sbattuta sul pugno», «dal replay si vede benissimo che Pianjc dà una testata sul gomito di Chiellini», «A Bergamo non è stata lanciata una banana ma è stato offerto del potassio».
Revisionismi. Per gli utenti di Twitter le verità di Prandelli riscrivono anche la storia. «La colpa non è di Schettino ma dello scoglio», «ho visto e rivisto le immagini: John Lennon si è suicidato!», «il Dc9 di Ustica finì la benzina!», «ho visto il replay e in realtà la sassata di Caino ad Abele era un tentativo di pettinargli i capelli», «escluderei che il rogo di Giordano Bruno sia di origine dolosa», «escludo che Bruto e Cassio avessero intenzione di far male a Giulio Cesare», «il Muro di Berlino? Cedimento strutturale», «il clan dei casalesi è una boy band», «Napoleone partì spontaneamente per Sant’Elena per farsi un week end», «Jfk è stato colpito da una cagata di merlo particolarmente grossa».
Vip e pop. «Ho visto e rivisto Donatella Versace e posso giurare che è la classica bellezza acqua a sapone», «Bob Marley non si è mai fatto di canne», «la Gregoraci è innamorata di Briatore», «la Corazzata Potëmkin è un film godibilissimo», «il Gra è una strada a scorrimento veloce», «Rocco Siffredi non crede al sesso prima del matrimonio», «I Maya quando parlavano della fine del mondo si riferivano alla Chiabotto».
Politica. Non mancano equilibrismi tra calcio e politica. «Prandelli: all’Expo se magna bene», «ho convocato Chiellini a mia insaputa», «Bossi ama i neri», «Chiellini è stato condannato da una magistratura sportiva comunista», «Vladimir Luxuria è una donna fantastica», «Razzi è il più grande statista della storia», «non sono stato condannato ai servizi sociali, faccio volontariato». Poi la «verità» più incredibile di tutte: «Ruby è la nipote di Mubarak».