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IL TEMPO Terremoto Benatia

Benatia
Benatia

(A.Serafini) La reazione a catena è iniziata, ma nessuno si aspettava che potesse assumere da subito certe dimensioni. Da Trigoria alla Florida, la serenità romanista è stata infranta ieri direttamente dal ritiro della nazionale marocchina, dove Benatia ha rotto gli indugi mettendo in discussione il suo futuro in giallorosso:

«Alla Roma mi restano quattro anni di contratto, ma ho parlato con i dirigenti per un prolungamento, che però credo non andrà a buon fine visto che non c’è intesa». Il rinnovo contrattuale appena siglato con Pjanic ha scatenato quindi l’effetto tanto temuto dalla società: molti dei protagonisti stagionali hanno cominciato a bussare alla porta di Sabatini, intenzionati più che altro a ridiscutere economicamente le proprie posizioni. Come Benatia: «Sto bene alla Roma – ha spiegato ad un portale arabo – però ho 27 anni, l’età giusta in cui arrivano delle grandi proposte da club importanti e bisogna riflettere. Ci sono società come Barcellona, Bayern Monaco, Manchester City, varie squadre che sono il sogno di qualsiasi giocatore. Sono in attesa, ne stiamo parlando con il mio agente. A breve ne sapremo di più».

Anche perché appena pochi giorni fa le volontà del numero 17 sembravano diverse: «Voglio rimanere a lungo a Roma e andrò via soltanto se la società me lo chiederà». Un atto d’amore che avevano spinto lo stesso Garcia a sbilanciarsi: «Medhi resta con noi l’anno prossimo».

Il repentino cambio di rotta invece ha infastidito Sabatini e il resto della dirigenza romanista, pronti a rivedere il contratto del giocatore a fine stagione (scadenza 2018), ma a certe cifre. La Roma ha proposto un aumento di circa 600.000 euro portando il contratto attuale da 1,2 milioni netti fino a 1,8 più relativi bonus. Un’offerta ritenuta inaccettabile da Benatia, che chiede più del doppio dello stipendio tutt’ora percepito, vicino proprio ai 2,9 milioni che la Roma ha appena garantito al suo «fratellino» Pjanic e che il City gli ha già promesso. D’altronde la fila si è allungata: dopo Gervinho, a cui è stato riconosciuto un «leggero» adeguamento di 300.000 euro, l’imminente turno è destinato a Florenzi e Maicon (che si sono già fatti sentire).

A Trigoria poi i piani erano altri: l’incubo che incombe del fair play finanziario aveva già messo in allarme la società, che nel prossimo anno si era prefissata l’obiettivo di ridurre il monte ingaggi dai 120 milioni attuali fino a un tetto massimo di 110 considerando il risparmio ottenuto dalla fine del rapporto a giugno con Taddei e Zeman e la prossima discussione per la possibile risoluzione contrattuale o spalmatura su 3 anni con il rientrante Borriello. Sabatini quindi passa all’offensiva: ora per Benatia si aspetterà un’offerta definitiva del City, l’unico club che ha mosso i passi più importanti. La Roma valuta il giocatore non meno di 30 milioni e forte del lungo contratto con il giocatore non scenderà a compromessi. Questa mattina il ds si imbarcherà da Fiumicino intorno alle 10 e raggiungerà la squadra ad Orlando. Dodici ore di volo per incontrare Pallotta, (probabilmente domani) e Garcia con cui parlerà inevitabilmente della questione per studiare inoltre le possibili alternative. In cima alla lista ci sono Garay del Benfica e Mangala del Porto. Entrambi vengono valutati circa 20 milioni, anche se per Garay il margine di trattativa potrebbe essere più semplice vista la scadenza di contratto del ragazzo a giugno 2015. Paletta e Astori continuano ad offrirsi, ma al momento sono considerate operazioni secondarie.

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