(E. Menghi) Perso lo scudetto, la Roma ha mollato. Energie mentali e fisiche sono scomparse prima della trasferta a Catania e da allora la squadra giallorossa ha messo in fila tre sconfitte. Una serie negativa che non cancella una stagione comunque positiva.
Il Genoa approfitta di un errore di Nainggolan per ritrovare la vittoria e festeggia nel migliore dei modi l’ultima gara casalinga dell’anno. Spazio ai giovani e alle seconde linee a Marassi: Garcia concede minuti a Jedvaj e Ricci nell’ultima fatica stagionale, lascia a riposo i nazionali ad eccezione di Destro, che da titolare prova a convincere Prandelli a confermarlo nella lista dei 23 per il Mondiale.
Totti parte in panchina, Ljajic e Florenzi affiancano Mattia in attacco. Per Taddei è l’ultima gara in giallorosso: dopo nove anni è ai saluti. Gasperini si affida al tridente composto da Sculli, Calaiò e Centurion. La Roma spinge subito sull’acceleratore, il primo squillo lo fa Nainggolan, che con il destro scarica dal limite dell’area spaventando Perin. Serve un grande intervento di Skorupski, alla seconda da titolare in questo campionato, per impedire a Marchese di mettere in rete con un colpo di testa ravvicinato su cross di Sculli. Proprio il difensore rossoblu risulta decisivo nell’azione successiva, sul fronte opposto: Destro appoggia in area per Ljajic che va al tiro, ribattuto da Perin, la palla stava per arrivare a Ricci, ma Marchese lo anticipa e spedisce in angolo.
Al 26’ il serbo prova la battuta dalla distanza, mira il primo palo, ma trova la deviazione coi pugni del portiere. Il Genoa accelera con Sturaro, la difesa romanista chiude e scatta la ripartenza veloce: De Maio rallenta Ricci tenendolo insistentemente per la maglia, il giovane giallorosso cade a terra in area, ma l’arbitro Irrati lascia correre e lo invita a rialzarsi. Nella ripresa cambio tra Primavera: Garcia fa esordire Mazzitelli, classe ’95, richiamando in panchina Ricci, classe ’94. Ljajic sente un indurimento muscolare e Totti gli dà il cambio.
Destro, dopo aver cercato con insistenza il gol senza trovarlo, lascia il campo e al suo posto c’è Dodò. Davvero poche le emozioni nel secondo tempo a Marassi, aumentano i volti annoiati in tribuna. Nainggolan è il più propositivo, ma i suoi tiri dalla distanza sono imprecisi e non fruttano. Al 38’ il belga fa un assist involontario a Feftatzidis, che col pallonetto scavalca e batte Skorupski. Il Genoa passa in vantaggio e cerca subito il raddoppio: accelerazione di Centurion che va via a Jedvaj, palla a Konatè che scarica il destro potente, stavolta il portiere polacco risponde presente e manda in corner. Un episodio decide una partita senza obiettivi, la Roma chiude il campionato a -17 dalla Juventus, un distacco forse troppo grande che non riflette la reale differenza tra le due squadre che quest’anno hanno provato a tenere viva la Serie A.