(F. Pasqualetti) – Due assalti. E non uno. A distanza di 20 minuti l’uno dall’altro. Uno scenario tutto nuovo su cui si inizia a far chiarezza con l’inchiesta sugli scontri avvenuti sabato scorso prima della finale di Coppa Italia, Napoli- Fiorentina. Ma andiamo con ordine. Tutto ha inizio alle 17.30: i pullman dei gruppi organizzati del Napoli arrivano nel parcheggio di Tor di Quinto e vengono presi dimira dal commando di ultras romanisti e laziali.
La conferma di ciò è arrivata dall’analisi di alcuni filmati: circa 7-8 persone avevano al collo sciarpe degli irriducibili. Nel commando di tranta aggressori è presente anche Daniele De Santis, il solo – al momento – accusato di aver sparato a Ciro Esposito. Immediata la reazione dei napoletani che non si tirano indietro e danno vita a una rissa furibonda. Dieci minuti di botte da ultras, con tanto di bastonate e sassaiole. Solo l’arrivo di un blindato dei carabinieri mette fine alla guerriglia: le fazioni si danno alla fuga.
Tutto finito? Macché, quando sembrava tornata la tranquillità – alle 18.10 – i romani tornano all’attacco: lancio di bomboni contro un gruppo di napoletani che stavano dirigendosi a piedi allo stadio. Tra questi anche Ciro Esposito. Altra rissa con De Santis sempre presente: stavolta spunta una pistola. Un testimone ha riferito che “Gastone” non era il solo a sparare: i colpi arrivano da dietro un cespuglio. Ma l’arma è sempre la stessa (la Beretta 765: sull’impugnatura dell’arma risulterebbero 7 impronte digitali diverse). Ciro Esposito viene colpito al torace e rimane a terra: i soccorsi arriveranno alle 18.20. De Santis viene pestato selvaggiamente con un carrello d’acciaio (uno di quelli utilizzati nei vivai, per capirci) e riporterà la frattura di 6 ossa in tutto il corpo. Ora bisognerà capire chi ha sparato. Per il Gip è stato lui e resterà in carcere per la sua «natura incontenibile e specialmente violenta e la comprovata incapacità a misurare la gravità delle proprie azioni». Intanto un gruppo di ultras giallorossi ha regalato alla mamma di Ciro Esposito una sciarpa della Roma in diretta Rai. Un gesto importante in vista di una gara delicata come quella con la Juve anticipata domenica alle 17.45. Napolitano chiede «intransigenza» con la violenza ultrà.