(F. Maccheroni) – La Roma, e quindi anche Garcia, quest’anno ha dimostrato di imparare qualcosa da ogni situazione e, soprattutto, da ogni sconfitta. Per questo è cresciuta ed è diventata la seconda forza del campionato. Quando superò il Napoli all’Olimpico, ma perse Totti e Gervinho, Garcia parlò di «vittoria di Pirro». In poche parole, era certo che l’organico non gli avrebbe consentito di mantenere quel rendimento. Al sorpasso da parte della Juventus, società e allenatore puntarono su Nainggolan per irrobustire la rosa. Gli altri passi falsi sono arrivati sempre contro il Napoli, in coppa Italia e campionato: la Roma s’è accorta di non avere il pugno del ko. E Garcia ha puntato con grande determinazione su Destro. Poi sappiamo che cosa hanno combinato Destro e Tosel. Ma sappiamo anche che nonostante tutto, infortuni e squalifiche, la Roma è «secondissima». Il 4-1 rimediato a Catania è come il 4-2 subìto dalla Juve a Firenze. Un episodio. L’importante è regire come hanno fatto sempre quest’anno Juve e Roma. La Juve vincendo, la Roma crescendo. Per crescere servono giocatori, non disfattismo. Ljajic? Dodò? No, certezze. I giocatori che chiede Garcia per affrontare la Champions e sfidare la Juve.