Il presidente della Fifa Joseph Blatter ha parlato ad un quotidiano svizzero del Mondiale a meno di 20 giorni dall’inizio, toccando diversi argomenti: dai ritardi nella costruzione degli stadi agli orari delle partite con l’introduzione del time-out. “Preoccupato per i ritardi? Nemmeno un po’– risponde – Questa sarà la mia decima Coppa del mondo ed a tre settimane dall’inizio della competizione escono fuori sempre le stesse preoccupazioni. In Italia il giorno prima del fischio d’inizio della partita inaugurale stavano ancora fissando i seggiolini negli stadi. In Brasile in fondo tutto è pronto, e tutti e dodici gli stadi sono già stati utilizzati“.
Ma quello di Manaus (che ospiterà Italia-Inghilterra) non rischia di trasformarsi in una cattedrale nel deserto ? “Giocare a Manaus non è stata una decisione della Fifa, ma del governo brasiliano – puntualizza Blatter – All’inizio loro volevano costruire non 12 ma ben 17 stadi e siamo stati noi a ridurli. Ma quello sull’Arena Amazzonia è stata una decisione forte, e il sindaco di Manaus mi ha garantito che, dopo il torneo, l’impianto sarà utilizzato per altre attività, come musical, iniziative culturali e concerti. Quindi non diventerà una cattedrale nel deserto“.
Sull’umida afa delle città: “I calciatori professionisti vanno in campo in qualsiasi condizione meteo, con freddo, neve e tutto… non sarà certo l’alta percentuale di umidità a fermarli. Comunque è possibile che, in casi particolari, le partite vengano temporaneamente fermate in modo che gli atleti possano rifiatare e bere qualcosa”.
Fonte: Le Temps