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PALLA AL CENTRO PER RUDI I più e i meno della sfida contro il Catania

palla al centro per rudi
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Nuovo appuntamento per la rubrica di GazzettaGiallorossa.it, che si sofferma su quanto fatto nel corso dei 90 minuti di gioco, sottolineando positivamente e non, le migliori azioni e giocate messe in scena sul rettangolo verde.

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La mentalità di Benatia. La forma è precaria tanto da spingere Garcia a rischiare Castan dal primo minuto al suo posto. L’ingresso nella ripresa è da leader consolidato di questo gruppo; si percepisce immediatamente la presenza di un punto di riferimento a cui affidarsi, oltre ad avere un giocatore imprescindibile per le qualità tecniche e atletiche nel cuore della retroguardia, con tutto il rispetto del giovane Romagnoli. La voglia di non mollare un centimetro, anche quando conta meno, è prerogativa di chi possiede l’animo del vincente in tutti gli sport e aiuta a far crescere un intero ambiente. E’ lui il punto da cui ripartire per costruire una squadra da scudetto…

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Bastos si mette in mostra. Subentrato dalla panchina al 57′ al posto di uno spento Ljajic, il laterale ex Lione prova a dare una piccola scossa in avanti con buoni spunti sulla fascia e un paio di rasoiate mancine che avrebbero meritato miglior fortuna. La voglia di ottenere il riscatto da parte della società giallorossa dona al brasiliano un bonus extra di motivazioni in grado di porlo un gradino sopra il resto dei colleghi di reparto. Niente di eccezionale ma la sensazione che non sia tutto da buttare, magari con la giusta preparazione fisica. Se fosse in saldo…

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Totti anche al Massimino. Era uno degli stadi ancora non battezzati nella sua incredibile e ventennale carriera. Il tabù cade in chiusura di primo tempo con la rete che rimette in carreggiata la banda Garcia, dopo i primi 34′ da incubo. Gol numero 235 per il capitano giallorosso nella massima serie (ottavo in questa stagione) sempre alla caccia dell’inarrivabile (forse) Piola. Io sò io e voi non siete…

Il Catania fa la Roma. Prima marcatura etnea di chiaro stampo giallorosso. I giocatori guidati da Pellegrino infatti, si travestono da Roma e confezionano la rete che sblocca il match con una stupenda azione di contropiede orchestrata da Bergessio, accompagnata da Leto (pregevole il suo colpo di tacco) e conclusa dal sinistro sporco ma efficace di capitan Izco. Dodò dov’eri?

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Vacanze anticipate. Roma imprevedibilmente non all’altezza della situazione in un campo storicamente difficile come quello di Catania dove la banda giallorossa non riesce a vincere dal lontano 2006-2007 (vittoria per 2-0 sul neutro di Lecce grazie ai gol di Tavano e Vucinic). Partita da dimenticare usando un eufemismo, ma la cosa più bella è leggere tutti i commenti incazzati per un 4-1 senza storia in un match che non vale niente per l’economia del campionato della Roma. Però, quando nella semifinale di ritorno di Coppa Italia abbiamo preso 3 fischi da una squadra sopravvalutata come il Napoli buttando al vento la possibilità concreta di portare a casa un trofeo, tutti a fare i benpensanti dicendo non è cambiato niente, il campionato è ancora lungo, una stagione non si giudica da una partita persa. Ce fate ride tutti. A belliiiiiiiiiiiii

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La retroguardia imbarca acqua come non mai. Per la prima volta nel campionato 2013/2014 la Roma subisce 4 gol in una sola partita (3 solamente a Torino e a Napoli se consideriamo anche la Coppa Italia) salendo a 23 reti incassate complessivamente, perdendo il primato in Serie A (ora condiviso con la Juventus) dopo aver perso nelle scorse settimane il record europeo. De Sanctis ci mette del suo coprendo male il primo palo sul vantaggio di Izco e offrendo un comodo assist ai rossoblù nell’azione del raddoppio di Bergessio; Dodò ne combina di tutti i colori, cancellando con un colpo di spugna quanto di buono fatto vedere nelle ultime uscite; Romagnoli commette molti errori di gioventù dal punto di vista tattico e viene condizionato dall’ammonizione nei primi minuti; Maicon prende il sole. L’unico a cercare di mantenere in piedi la baracca, senza riuscirci, è il malconcio Castan, costretto a lasciare il campo nel secondo tempo. Garcia non l’ha presa bene…

A cura di Papi&Piccinini

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