L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” fa un’analisi dettagliata del progetto Roma e degli obiettivi prefissati dalla proprietà giallorossa. La Roma ha segnato un traguardo da cui si deve ripartire. Esiste un numero che alla Roma va riproponendosi, come un presagio o un indizio, il numero è il 2018. Una normalissima data, che nella Roma ha acquisito però un significato più che simbolico.
Tra poco anche per Alessandro Florenzi si dovrebbe chiudere questa pratica. Due stagioni oltre il già fissato 2016. E siamo al 2018 anche lì. Per quanto riguarda Benatia invece, la Roma ha ricordato a tutti gli interessati che non esiste alcuna necessità di prolungare, ma neppure di adeguare, l’accordo con il marocchino, visto che la scadenza di quello in vigore è il 2018. Identica lunghezza hanno i contratti di Kevin Strootman e Radja Nainggolan.
Questi giocatori, lo stesso allenatore, possono restare alla Roma oppure no in un prossimo futuro. Ma intanto averli bloccati proprio fino al 2018 ha un senso. Quell’anno costituisce l’orizzonte degli eventi per la Roma americana. Inoltre nel 2018 dovrebbe chiudersi anche il primo campionato che in teoria la squadra disputerà nel nuovo stadio. Quand’anche la realizzazione tardasse rispetto alle ottimistiche previsioni del club, cominciare ad abitare in casa propria nella stagione successiva non sarebbe neppure male.
Pallotta, Garcia e Sabatini continuano a parlare di crescita graduale della società e del valore della squadra. Per quel 2018, i dirigenti della Roma contano di realizzare qualche risultato importante. La Roma, quindi, legando i giocatori migliori fino al 2018 è convinta di essersi assicurata un futuro e la possibilità di raggiungerlo senza bruciare le tappe con il rischio di scottarsi. Il piano prevede per il prossimo anno un titolo, che può essere persino lo scudetto. Comunque una vera partecipazione alla corsa in Italia e una dignitosa presenza in Champions League.
Nelle tre stagioni successive si dovrebbe raccogliere il seminato: una presenza costante anche nella seconda fase della Champions League, con tutti i sogni che volete appiccicarci. Una valorizzazione del nome As Roma con ulteriore raccolta di sponsor adeguati. Giocatori di alto livello sempre più attratti dal giallorosso e un innalzamento graduale del monte ingaggi, di pari passo con quello, sperato, degli introiti.
L’eccezione sta proprio nel contratto di lavoro di Walter Sabatini. Il suo legame con Trigoria scade nel 2017. Però ha detto che senza Roma non riesce più a stare e sembrava sincero.